Claudio Ambrosini.
Attimi di visibile sonorità. Inaugurazione
La mostra è aperta nelle giornate di spettacolo
e per visite guidate.
Info e prenotazioni:
tel 0434 247610 info@teatroverdipordenone.it
22 ottobre 2022 – 16 dicembre 2022
mostra a cura di Fulvio Dell’Agnese
La mostra “Attimi di visibile sonorità” è la prima esposizione assoluta delle opere di Claudio Ambrosini, create negli anni fra il 1969 e il 1979, racchiudono lavori su carta, collage fotografici e video-arte.
Compositore e artista fra i più noti e apprezzati del panorama contemporaneo. Molti i riconoscimenti prestigiosi assegnati a Claudio Ambroni, tra i quali il Leone d’Oro della Biennale di Venezia 2007, il Premio Abbiati 2011 e 2019 e nel 2021 il Premio Internazionale “Leonardo Paterna Baldizzi” dell’Accademia dei Lincei. Dal 2021 è membro dell’Accademia di Santa Cecilia.
Si tratta di un passo ulteriore del progetto “Arte a Teatro” avviato nel 2019 con l’esposizione “Musica su tela”, incentrata sulla pittura del compositore triestino Giampaolo Coral.
Si conferma, infatti, la scelta di ospitare negli spazi dei foyer le opere di artisti che sono profondamente – se non primariamente – coinvolti nella dimensione del teatro e della musica; anche nel caso di Claudio Ambrosini, così, ad essere indagato è quel versante visivo della sua produzione che, pur precedendo la piena affermazione a livello internazionale quale compositore, si lega intimamente al mondo musicale dell’autore e fa intravedere scelte di metodo e stile dense di implicazioni nel percorso successivo.
E a rinnovarsi è anche il proposito – fondamentale nel progetto “Arte a Teatro” – di rendere protagonista il pubblico più giovane. Ancora più intenso è stato e sarà, dunque, il coinvolgimento delle scuole negli appuntamenti di formazione connessi alla mostra; e continua in particolare la collaborazione con il Liceo Artistico “E. Galvani” di Cordenons, ai cui allievi è stata affidata negli scorsi mesi la realizzazione di commenti visivi alle opere di Claudio Ambrosini, che ora confluiscono nell’assetto espositivo della mostra.
Claudio Ambrosini (Venezia, 1948)
Dopo il Liceo classico e il Conservatorio a Venezia, si è laureato in Lingue e Letterature Straniere e in Storia della Musica. Ha composto lavori vocali, strumentali, elettronici, sinfonici, opere liriche, radiofoniche, oratori e balletti commissionati da enti come la RAI, La Biennale, la WDR, il Ministero della Cultura francese, i teatri La Fenice e San Carlo, il Festival delle Nazioni, Milano Musica, L’Itinéraire, Grame.
Guidate da direttori come Abbado, Luisi, Masson, Muti, Reck, Spanjaard, Störgards, Valade, le sue musiche sono state presentate alla Scala, all’IRCAM, alle Fondazioni Gulbenkian di Lisbona e Gaudeamus di Amsterdam, al Mozarteum di Salzburg, all’Akademie der Künste di Berlino e in molti dei principali festival internazionali.
Dal 1977 si è interessato di computer music. Nel 1979 ha fondato l’Ex Novo Ensemble, nel 1983 il CIRS, nel 2007 l’ensemble vocale Vox Secreta. Nel 1985 ha ricevuto il Prix de Rome. Nel 1986 ha rappresentato l’Italia all’UNESCO Paris Rostrum.
Con l’opera “Il canto della pelle – Sex Unlimited” ha vinto i premi Beaumarchais (Paris 2005) e Music Theatre Now (UNESCO, Berlin 2008); con l’opera “Il killer di parole” ha vinto il Premio Abbiati (2011) e il Premio Internazionale Leonardo Paterna Baldizzi dell’Accademia dei Lincei (2021). Nel 2007 gli è stato assegnato il Leone d’Oro per la Musica della Biennale di Venezia; nel 2015 ha vinto il premio Play.it! alla carriera e nel 2019 il Premio Abbiati per il miglior cd di Nuova Musica. Dal 2021 è membro dell’Accademia di Santa Cecilia.