IL GRANDE VIAGGIO
ACCADEMIA PERDUTA
EDUCATIONAL, LA BUSSOLA DEI VALORI
Accademia Perduta|Romagna Teatri e Teatro persona
presentano
IL GRANDE VIAGGIO
Testo, regia, scene, luci, suoni Alessandro Serra
Con Massimiliano Donato | Simona Di Maio | Andrea Castellano | Francesco Rizzo
Realizzazione oggetti di scena Tiziano Fario
Informazioni
Lo spettacolo
Un giovane falegname, con la valigia carica di speranza e ricordi preziosi come tesori, parte da un paese lontano, attraversa il mare e approda in una patria nuova e sconosciuta. Lascia a casa la povertà ma anche il suo cuore e una moglie ammalata che attende di poterlo raggiungere.
L’uomo approda in un mondo estraneo e bizzarro, ma si sente forte e determinato perché sa che deve trovare presto un lavoro per comprare un farmaco in grado di curare la sua amata compagna. Ma a volte è difficile capire quale strada percorrere e come lottare contro la solitudine e lo sconforto che, come inquietanti, invisibili presenze, minacciano di spegnere la speranza, fino all’ultimo lume…
Finché, come in una fiaba, l’eroe della storia farà due fortunosi e incredibili incontri.
Nel momento di maggior difficoltà, gli appare, inattesa, la buffa figura di un compagno segreto: la sua anima in forma di animale, un aspetto sopito ma vigoroso del suo io più profondo, il daimon. Ciò che per alcune tradizioni è l’animale totemico, lo spirito guida che ci conduce e ci sostiene quando l’unica possibilità sembra quella di cedere allo sconforto.
Ma per realizzare un sogno non bastano il coraggio e la speranza, serve anche un altro essere umano che tenda una mano e regali una possibilità così, nel suo periglioso cammino, il falegname incontrerà un altro personaggio veramente molto insolito…. Inizia così, per il protagonista, un vero e proprio percorso iniziatico che correrà su due binari paralleli: quello del mondo e quello dell’anima.
Una storia universale e comune Il grande viaggio. La storia di uno di quei viaggi che non si compiono per scelta ma per necessità. Lo spettacolo affronta con forza ma anche con leggerezza il tema dell’immigrazione, vista come opportunità di crescita attraverso le difficoltà e come percorso di conoscenza.
Al termine del Viaggio, il protagonista capirà che nella parte più profonda di ogni essere umano riposa una forza segreta che aiuta a non perdere il coraggio, ad andare avanti, a non rinunciare.
Questa forza è la speranza, poiché l’esperienza più infelice può essere non solo un ostacolo da superare ma anche un’occasione da cogliere, una possibilità di rinascita.
Lo spettacolo, oltre ad avere un impianto magico e poetico, si affida spesso a un registro comico. La comicità mimica degli interpreti, ispirata al teatro di Busker Keaton, sposta la comunicazione scenica sul piano della leggerezza e del sorriso. Una lievità da cui scaturiscono incoraggiamento e determinazione, capace di gettare uno spiraglio di luce anche nei momenti più cupi.
Oltre all’uso della prosa e della narrazione, lo spettacolo si avvale di quella che è ormai divenuta la caratteristica peculiare di Teatropersona: l’uso narrativo del teatro di immagine, con particolare riferimento all’utilizzo di oggetti. Grande importanza è riservata alla dialettica luce/buio: il regista riesce nell’intento di modellare il buio, così come fa con i corpi degli attori in scena. La luce taglia, plasma forme e crea stupefacenti, piccole illusioni, tanto semplici quanto convincenti.
Teatropersona
La compagnia Teatropersona viene fondata nel 1999 da un gruppo di ricerca teatrale sotto la direzione artistica di Alessandro Serra. Sin dai primi anni la ricerca che guida il lavoro della compagnia si fonda su uno studio attento e approfondito del corpo e della voce. Dopo un iniziale interesse per l’ambito di ricerca teatrale legato al terzo Teatro e al lavoro sulle azioni fisiche di Grotowski, la formazione della compagnia si focalizza sullo studio dei principi della biomeccanica di Mejerchol’d integrandoli con i fondamentali delle arti marziali e del teatro orientale. Fondamentale inoltre negli ultimi anni è stato l’incontro con Yves Lebreton e il suo metodo del Teatro Corporeo.
A partire dalle tecniche fonatorie tradizionali, lo studio della voce e delle sue potenzialità espressive si è sviluppato e arricchito attraverso la pratica dei canti vibratori e del canto gregoriano con Padre Emanuel Roze, presso l’Abbazia di Sant’Antimo.
Teatropersona crea i propri spettacoli attraverso un lavoro di ricerca teatrale fondato sulla centralità dell’attore e la composizione dell’immagine. Sin dalla sua nascita, parallelamente al lavoro di ricerca e creazione, la compagnia si occupa di pedagogia teatrale organizzando seminari per attori e laboratori per l’infanzia.
Con le sue creazioni per adulti e per l’infanzia, Teatropersona è presente nei principali contesti italiani che promuovono la ricerca ed è stata ospite di festival e rassegne anche in Francia, Russia, Svizzera, Polonia, Corea del Sud.
Nel 2006 la compagnia vince il premio europeo Beckett and Puppet con lo spettacolo Beckett Box.
Nel 2008, con lo spettacolo Trattato dei manichini, vince il premio ETI Nuove Creatività e il premio di scrittura di scena Lia Lapini. Lo spettacolo debutta, poi, nel maggio 2009 al teatro Valle di Roma e, fino al 2012, viene presentato in vari festival in Italia e all’estero.
Nel 2008 la compagnia produce il suo primo spettacolo per l’infanzia Il Principe Mezzanotte, finalista al Premio Scenario Infanzia e vincitore del premio della giuria dei bambini.
Successivamente lo spettacolo inizia una fortunata tournée francese che culmina con la selezione per il festival Spectacle en raccomandé. Il 2011 è l’anno di Aure, opera ispirata alla Recherche di Marcel Proust. lo spettacolo, accolto con entusiasmo dalla critica, è stato presentato alla 39. edizione della Biennale di Venezia. Nel 2012 la casa editrice Titivillus pubblica il libro Teatropersona, scrittura di scena e presenze riverberanti a cura del critico e studioso Frenando Marchiori. Dal 2012 Teatropersona è una compagnia riconosciuta e sovvenzionata dalla regione Toscana.