PREMIO PIA BASCHIERA TALLON ​PRIMA EDIZIONE A PIERO RATTALINO <br>“EDUCARE ALLA MUSICA”

PREMIO PIA BASCHIERA TALLON ​PRIMA EDIZIONE A PIERO RATTALINO
“EDUCARE ALLA MUSICA”

PREMIO PIA BASCHIERA TALLON ​PRIMA EDIZIONE A PIERO RATTALINO <br>“EDUCARE ALLA MUSICA”
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mercoledì 21 gennaio 2015

consegna del Premio

a seguire il concerto

musiche di Liszt, Brahms, Grieg

progetto La Variazione Pianistica

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Il Premio Pia Baschiera Tallon, “Educare alla musica” è istituito a partire da quest’anno per iniziativa del Teatro Verdi di Pordenone e viene assegnato a quanti – didatti, pedagoghi, musicologi – si prodigano per lo sviluppo delle nuove generazioni in ambito culturale e professionale.

“Educare alla musica” è il primo obiettivo di un insegnante. Questo nuovo Premio annuale è intitolato alla memoria di Pia Baschiera Tallon, pianista e didatta che a Pordenone seppe tramandare a generazioni di studenti la passione per il pianoforte: il Teatro Verdi, rendendole omaggio, desidera valorizzare la sua appassionata opera di docente, capace di trasmettere l’amore per la cultura e per la musica. L’istituzione del Premio in suo onore è possibile grazie al generoso contributo di due mecenati che a suo tempo furono suoi allievi, Giulia Tamai Zacchi e Giampaolo Zuzzi.

Per questa prima edizione, il Premio è conferito a Piero Rattalino, che nella sua vita sintetizza in maniera assoluta la figura di didatta, musicologo, pianista, critico musicale e operatore culturale: tutto svolto nel corso di una lunghissima carriera, sempre al vertice.

PIERO RATTALINO

Pianista e compositore, storico e critico musicale, massima autorità nel campo della letteratura e dell’interpretazione pianistica.

Ha iniziato a insegnare pianoforte nel 1954: non si contano i pianisti cresciuti alla sua scuola e oggi celebri sui palcoscenici di tutto il mondo; attualmente è docente presso l’Accademia pianistica di Imola.

Autore di una quarantina di monografie, pubblicate da importanti editori, ha tenuto in tutto il mondo conferenze e cicli di trasmissioni radiofoniche e televisive.

Per quasi quarant’anni direttore artistico di alcuni tra i principali enti lirici italiani (Comunale di Bologna, Carlo Felice di Genova, Regio di Torino, Bellini di Catania), è stato consulente artistico del Festival Verdi di Parma e del Festival Pianistico Internazionale Arturo Benedetti Michelangeli di Brescia.

PIA BASCHIERA TALLON

Singolare figura di donna quella di Pia Baschiera Tallon, pordenonese puro sangue (nacque a Pordenone, in “piazzetta” San Marco il 28 giugno 1906), che in tempi lontani dal femminismo seppe costruirsi un’identità di donna affermata come musicista e didatta, impegnata nel sociale, nella cultura, nell’imprenditoria.

La musica: Pia Baschiera nacque in una famiglia dove la madre suonava il pianoforte, il padre cantava, il nonno suonava l’organo e uno zio componeva. Lei stessa diceva «sono nata con i cromosomi della musica. È la musica che mi ha scelto, piuttosto che il contrario». Da qui il precoce avvio allo studio del pianoforte (iniziato a Conegliano, proseguito a Genova – la famiglia Baschiera era profuga a seguito della disfatta di Caporetto -, concluso col diploma al Conservatorio di Milano nel 1926 davanti a una Commissione presieduta dal maestro Ildebrando Pizzetti). Dopo l’avvio della carriera concertistica, arrivò il matrimonio con l’ing. Arrigo Tallon: a quel punto la giovane Pia decise di indirizzare le proprie conoscenze musicali nell’insegnamento accompagnato da uno studio personale costante con vari maestri, il più importante dei quali fu – per diversi anni, sia a Venezia che a Salisburgo – il pianista Carlo Zecchi. Fu così che nacque (1949) la “Scuola di Musica” di Pordenone, intitolata anni dopo a “Pietro Edo”, l’umanista pordenonese che anche la professoressa contribuì a far conoscere; fu così che sin dagli anni ’50 organizzò concerti e intere stagioni musicali facendo giungere a Pordenone artisti e orchestre di fama internazionale. «La sua scuola – disse un’allieva – può essere paragonata alla bottega di un artista del Rinascimento, dove il maestro si circondava di allievi e li faceva partecipare direttamente  alla propria Arte, donando ogni giorno un po’ di se stesso per farli crescere e maturare in Essa».

Ma per Pia Baschiera ci fu anche la passione per la montagna che la portò a seguire l’attività del CAI di Pordenone: fu lei la madrina del primo “Rifugio Pordenone” in Val Montanaia. Ma i suoi interessi spaziarono in molti campi: da quello artistico a quello bibliografico, dal sociale all’imprenditoriale. Nel sociale va ricordato che Pia Baschiera fondò il Club di Pordenone del “Soroptimist International”, dedicato alle donne impegnate nelle arti, negli affari e nelle professioni; si deve poi a lei un contributo molto consistente per il restauro del “suo” Campanile di San Marco, sotto il quale era nata; ed è lei che morendo (marzo 1995) ha lasciato tutto il suo patrimonio per la costituzione della “Fondazione Pia Baschiera – Arrigo Tallon” finalizzata al sostegno dei giovani che intendono studiare musica e a iniziative per gli anziani.

Infine l’attività imprenditoriale: una scelta obbligata, ma accolta come una sfida (data la non più verde età) per portare avanti l’azienda fondata dal marito.

Una donna completa, una “Donna Major” come il Soroptimist la premiò. (Nico Nanni)