Sabato 1 giugno Kirill Petrenko, per la prima volta alla guida della GMJO
PORDENONE- Con oltre 100 tra i più talentuosi giovani musicisti provenienti da tutta Europa, per il nono anno consecutivo si trova in residenza artistica al Teatro Verdi di Pordenone la Gmjo – Gustav Mahler Jugendorchester, la più famosa e celebrata Orchestra giovanile al mondo, che ogni anno seleziona i migliori giovani musicisti a livello europeo tra oltre 2500 candidati: un progetto di alta formazione musicale che si rinnova grazie al sostegno della Regione e PromoTurismo FVG con il Comune di Pordenone. Proprio da Pordenone partirà in prima assoluta sabato 1^ giugno il Tour europeo 2024 della Gmjo – che toccherà Italia, Spagna e Portogallo – con un concerto d’eccezione (inizio ore 20.30) sotto la bacchetta di quello che è considerato il massimo Direttore d’orchestra in attività, Kirill Petrenko, per la prima volta alla guida della Gmjo. Una prima volta assoluta anche per il programma musicale: Petrenko dirigerà infatti, per la prima volta in carriera, un monumento del sinfonismo tardo romantico, la grandiosa Quinta Sinfonia di Anton Bruckner, per celebrare i 200 anni dalla nascita del grande compositore austriaco.
Classe 1972, carisma magnetico, Petrenko è nato in Siberia ma naturalizzato austriaco. La sua riservatezza è direttamente proporzionale alla notorietà che l’accompagna: è un direttore di eccezionale carisma e introspezione, capace di raggiungere e comunicare una notevole tensione musicale, sempre in totale simbiosi con l’orchestra. Dal 2019 è alla guida dei Berliner Philharmoniker, orchestra tradizionale per organico, ma stella polare della modernità per sonorità, repertorio e stile, sulle tracce di Claudio Abbado, Simon Rattle e su tutti Herbert von Karajan, Wilhelm Furtwängler e Sergiu Celibidache.
Anche quest’anno la residenza pordenonese della Gmjo raddoppia: dopo questa primaverile e già prevista un secondo periodo di residenza tra il 4 e il 18 agosto con 31 giornate complessive di residenza tra formazione musicale e concerti.
“È curioso indagare l’effetto che la figura di Anton Bruckner riesce ancora a produrre nell’immaginario comune”, si legge nelle note del programma di sala del concerto a cura di Alberto Massarotto. “Del severo compositore capace di erigere granitici monumenti sinfonici, si è infatti sottolineato ad esempio la monotonia della sua esistenza, spesso costretta all’ombra dei suoi colleghi, molto più richiesti e apprezzati. Solo in tempi più recenti il catalogo musicale di Anton Bruckner ha potuto godere di una più sensibile attenzione da parte del pubblico, e i festeggiamenti di quest’anno rivolti alla celebrazione dei 200 anni della nascita, spingono maggiormente in questa direzione. Composta fra il 1875 e il 1877, la Quinta si distingue dalla precedente Sinfonia Romantica, e dalla successiva Sesta: il primo tempo oscilla tra l’Adagio e un Allegro di ampie dimensioni, nel quale prevale la costruzione stratificata “a corale” tipica di Bruckner. Il Finale è un vasto riepilogo di frasi dei temi impiegati. La linea melodica riflette il tema iniziale punteggiata di nuove pulsioni ritmiche che agiscono in profondità con accattivante e corrosiva penetrazione nella tipica alternanza bruckneriana di crescendo e diminuendo che avvia profondi respiri melodici, e violente impennate dell’orchestra concepita come un gigantesco organo”.
Kirill Petrenko è direttore principale e direttore artistico dei Berliner Philharmoniker dall’agosto 2019. In precedenza, è stato direttore musicale generale della Bayerische Staatsoper per sette anni, dopo che i primi impegni della sua carriera lo avevano portato alla Volksoper di Vienna, al Meininger Staatstheater e alla Komische Oper di Berlino. Nel concerto di apertura della sua prima stagione alla guida dei Berliner Philharmoniker, Petrenko ha diretto la Nona Sinfonia di Beethoven, anche come dichiarazione programmatica di intenti per l’esplorazione dei principali capolavori del repertorio classico-romantico, con cui intende iniziare ogni stagione in futuro. Compositori ingiustamente trascurati, come Josef Suk ed Erich Wolfgang Korngold, svolgono un ruolo importante nei suoi programmi da concerto. Kirill Petrenko ha spesso diretto prime mondiali di opere sinfoniche e liriche, oltre ad opere chiave del XX secolo, e durante la sua permanenza a Berlino si è dedicato anche alla musica contemporanea: dopo una prima commissione ad Anna Thorvaldsdóttir, numerose altre opere sono state commissionate a compositori contemporanei. Nel 2022 ha attirato grande attenzione internazionale la sua interpretazione della Dama di Picche di Čajkovskij, seguita nel 2023 da Die Frau ohne Schatten di Richard Strauss. L’Elektra di Strauss è stata programmata per il 2024. È stato ora annunciato che Kirill Petrenko e i Berliner Philharmoniker porteranno il Festival di Pasqua nuovamente nella sua sede originaria a Salisburgo, dal 2026. Fuori Berlino, Kirill Petrenko può essere ascoltato anche in tournée con i Berliner Philharmoniker nei festival di Salisburgo e Lucerna e nelle principali capitali musicali europee. Nel 2022 ha suonato con la sua attuale orchestra per la prima volta nelle città degli Stati Uniti (tra cui New York, Boston e Chicago) con un trionfale successo, e nell’autunno 2023 per la prima volta in Corea e Giappone.
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