CELLO SONGS – SARAH JANE MORRIS
LE VOCI DEL VIOLONCELLO
“Cello Songs è una meravigliosa
raccolta di brani che ci ricorda
quanto possa essere emozionante
una voce che sprigiona puro talento”.
Boy George
“È una storia d’amore quella tra la rossa
Sarah Jane Morris e l’Italia: l’album
Cello Songs ha preso forma a Roma…”
L’Espresso
Sarah-Jane Morris, voce
Tony Remy, chitarra
Henry Thomas, basso
Michael Rosen, sax
Enrico Melozzi, violoncello
Cello Quartet
Jenny Adejayan – violoncello
Leila Shirvani – violoncello
Caterina Rossi – violoncello
Tiziana Gasparoni – violoncello
Introduzione di Sandro Cappelletto
Informazioni
Cello Songs nasce dall’incontro di Sarah Jane Morris con il violoncellista e compositore Enrico Melozzi. La loro prima collaborazione risale al 2006, per la RAI. Melozzi ha anche arrangiato gli archi del penultimo lavoro discografico della Morris, Where it Hurts, riscuotendo ottimi consensi. Di qui l’idea di realizzare un lavoro tutto incentrato sulla vocalità “violoncellistica” di Sarah, mettendola al centro di una orchestra di violoncelli. Morris e Melozzi in questo progetto vanno a ricercare melodie classiche come il Chiaro di Luna di Debussy, mescolandole con canzoni leggere, ma di grande spessore come Fast Car di Tracy Chapman o Alleria di Pino Daniele (che ha scritto 2 brani con la Morris negli anni ’90). La formazione si presta facilmente ad atmosfere cinematografiche: Sarah interpreterà una versione molto affascinante del tema di C’era una volta in America di Ennio Morricone, in una versione con un testo da lei composto in inglese, il cui titolo è Love is Pain. E ancora un brano inedito di Boy George scritto proprio per Sarah negli anni ’80, torna a prendere forma e vita nell’ultimo lavoro di questo straordinario talento britannico. E ancora altre canzoni tratte da vecchi album di Sarah. Lo spettacolo di taglio classico/moderno coinvolge il pubblico facendo riscoprire le sonorità classiche della voce di Sarah, senza allontanarsi troppo dalle sonorità moderne della forma canzone e del jazz.
La sua voce scura e luminosa, potente e sommessa, lieve come un sussurro, aspra come un urlo. Il suo ‘colore’ caldo e sensuale come nessun altro strumento possiede. Il suo corpo, le sue corde che si offrono all’abbraccio dell’interprete perché li faccia suoi e li restituisca alla musica, a noi.
Il ciclo “Le voci del violoncello” percorre un lungo sentiero in compagnia di uno strumento che ha alle spalle quattro secoli di vita e un repertorio formidabile, ma non ha smesso di catturare l’attenzione dei contemporanei creatori di musica.
Polonia, Russia, Francia, Germania sono le nazioni chiamate ad essere protagoniste con i propri compositori e i propri interpreti, prima di chiudere il ciclo di questi cinque appuntamenti con Cello songs, un’incursione nel territorio del jazz, del soul, del canto.
E la musica non è mai soltanto una tecnica, uno stile, una sintassi. È un’arte capace come nessuna di dire le nostre speranze e le nostre desolazioni nel divenire del tempo, del gusto e delle passioni.
Il viaggio comincia.
Sandro Cappelletto