“Esserci!” Un invito per il pubblico. Un proposito per il Teatro Verdi nei suoi primi “cent’anni di giovinezza”

“Esserci!” Un invito per il pubblico. Un proposito per il Teatro Verdi nei suoi primi “cent’anni di giovinezza”

PORDENONE- Terminata la lunga programmazione estiva nella nuova arena all’aperto di Piazzetta Pescheria; avviati con successo i primi eventi nelle suggestive vallate pordenonesi previsti nel progetto “Il Verdi in Montagna” – in collaborazione con il CAI di Pordenone –; la rinnovata residenza estiva della GMJO- Gustav Mahler Jugendorchester, prossima al ritorno in regione a suggello del prestigioso tour estivo internazionale, il Teatro Verdi di Pordenone presenta la Stagione 2022/2023 nel segno di un invito e un proposito che condivide con tutto il suo pubblico: “Esserci!”.

Proprio nell’anno del Centenario della nascita del Teatro nell’attuale sito, il Verdi chiama a raccolta la grande comunità dell’intero territorio nel luogo culturalmente più identitario di una città che negli anni ha saputo esprimere elementi di eccezionalità artistica e culturale: «una ricchezza che è ben sintetizzata e riassunta dal Verdi, luogo di elezione di ogni espressione culturale germinata o che ha trovato ospitalità a Pordenone, che proprio quest’anno compie i suoi primi cent’anni di giovinezza» – sottolinea il Presidente Giovanni Lessio. «Esserci per la città, per il pubblico, per gli artisti. Condividere assieme progettualità sempre nuove, valori civici e sociali, aprire le porte a grandi protagonisti delle arti con uno sguardo attento alle migliori espressioni delle nuove generazioni sono le parole d’ordine di una Stagione che – tra prime mondiali, grandi artisti delle nostre scene e nomi di fama internazionale – vuole avvicinare ogni genere di pubblico attorno ad un cartellone che fa della qualità il motore dei festeggiamenti per il Centenario», conclude Lessio. Non da ultimo “Esserci” è anche il modo per esprimere l’attenzione del Verdi per la nuova, difficile congiuntura economica che scorgiamo nel futuro immediato: un impegno che si riverbera nella scelta di mantenere invariati i prezzi dei biglietti, con una particolare attenzione agli abbonati per consentire di vivere la magia di una poltrona a Teatro tutto l’anno.

Ancora una volta, più che una Stagione tradizionale, il Verdi alimenta una programmazione di grandi eventi e nuovi percorsi artistici e culturali – in tutto 40 appuntamenti per un totale di 55 repliche complessive per adulti, giovani e giovanissimi, distribuiti fra il 13 settembre 2022 e il 26 maggio 2023 – con un cartellone teatrale di Grandi Classici e Nuove Scritture – firmato dalla nuova consulente Prosa Claudia Cannella – e la grande Musica portata al Verdi dal consulente musicale Maurizio Baglini.

E proprio con una serata-evento nel segno della musica saranno festeggiati – lunedì 26 settembre – i 100 anni del Teatro Verdi: un concerto inaugurale fuori abbonamento, una grande festa collettiva che vedrà salire sul palco un ensemble unico per struttura, prestigio e qualità esecutiva, la Gustav Mahler Chamber Orchestra, diretta dal Maestro norvegese Leif Ove Andsnes, anche pianista solista. Insieme saranno protagonisti di due concerti per pianoforte composti da Mozart negli anni 1785-1786 – che risultano esecutivamente i più impegnativi – intrecciati con una delle più celebri sinfonie dello stesso periodo: il K482 e il K 491, a cui farà da perno la celebre Sinfonia detta Praga K 504, peraltro un segno di attenzione e di concreta collaborazione artistico-culturale con il Festival Pordenonelegge. Wolfgang Amadeus Mozart, fra i più grandi e amati compositori di tutti i tempi, costantemente in vetta alle classifiche di vendita alla pari delle grandi star del pop internazionale, farà da filo conduttore alla programmazione musicale di questa Stagione. Questo non solo perché protagonista di tre concerti monografici (oltre a quello inaugurale, il concerto del 15 dicembre per la nuova edizione del Premio Pordenone Musica con l’Orchestra della Fondazione Teatro Verdi di Trieste e i giovani talenti della lirica della Fondazione Tito Gobbi e, il 18 aprile, quando la celebre Camerata Salzburg, ambasciatrice della città di Mozart, accompagnerà la violinista Janine Jansen e il suo Stradivari) ma perché Mozart, a tutt’oggi l’enfant prodige più celebre della storia della musica, è la figura emblematica di quello che rimane uno degli obiettivi più alti e strategici del Teatro Verdi: la valorizzazione dei giovani talenti.

In continuità con gli eventi celebrativi del Centenario, anche l’arrivo a Pordenone dello spettacolo culto del prodigioso artista Slava Polunin, grande mimo e clown di origine russa, considerato un vero poeta del pensiero e del gesto. Atteso alla fine di ottobre (da mercoledì 26 a sabato 29) il suo celeberrimo Slava’s Snowshow, che, a trent’anni dal debutto, continua ad incantare il pubblico di tutte le età. Poetico, universale e senza tempo, questo straordinario show è stato visto in decine di Paesi, centinaia di città, replicato migliaia di volte per milioni di spettatori: è in assoluto uno degli spettacoli più amati e applauditi al mondo. L’evento si inserisce in un Cartellone Teatrale – definito dalla consulente artistica Claudia Cannella con le parole chiave qualità, accoglienza e curiosità «perché ogni spettatore, una volta finito lo spettacolo, possa tornare a casa portandosi via qualcosa: un pensiero, un sentimento, una risata, una lacrima» -che non mancherà di presentare altri grandi eventi di respiro internazionale, come nel caso delle magie dei Mummenschanz, in programma a febbraio, che, a 50 anni dalla fondazione, continuano ad affascinare il pubblico con le loro poetiche creature senza tempo.

Trasversale a diversi generi e differenti generazioni di artisti, la programmazione di Prosa si pone costantemente in equilibrio tra classico e contemporaneo esplorando la commedia, il dramma, la tragedia, fino al teatro di impegno civile e il quello d’intrattenimento. A vedersela con la tradizione sono Valter Malosti con I due gemelli veneziani, rilettura noir della commedia goldoniana, e Ferdinando Bruni con Francesco Frongia del Teatro dell’Elfo di Milano, che affrontano Edipo re attraverso le sue riscritture nei secoli, da Sofocle a Kae Tempest, e con la complicità dei costumi-sculture di Antonio Marras. A loro si aggiungono Leonardo Lidi, trentenne star della regia italiana, che affronta Il gabbiano di Cechov, e Arturo Cirillo con il suo Cyrano de Bergerac, quasi un musical ambientato tra splendori e miserie del mondo del varietà. Il sogno americano che mostra le sue crepe, è al centro di due grandi classici contemporanei, scritti a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Antonio Latella firma una magistrale regia per Chi ha paura di Virginia Woolf?, gioco al massacro fra due coppie borghesi di Edward Albee (chi non ricorda il film con Liz Taylor e Richard Burton?) con un’acclamata Sonia Bergamasco, mentre Massimo Popolizio è regista e protagonista del dramma di Arthur Miller Uno sguardo dal ponte ambientato in una comunità di immigrati siciliani a Brooklyn.

Certamente più recente – ma ormai da considerarsi un classico con i suoi quasi trent’anni di vita – è Oylem Goylem di Moni Ovadia, straordinario cabaret yiddish con musiche klezmer per celebrare la Giornata della Memoria. E alle soglie dei trent’anni è anche la magnifica commedia di Remo Binosi, L’attesa, messa in scena da Michela Cescon, dove il ’700 di Casanova e di due donne (Anna Foglietta e Paola Minaccioni), che da lui attendono un figlio, offre spunti di riflessioni senza tempo. Da segnalare in chiusura di Stagione, il 5 e 6 maggio, lo spettacolo scritto e diretto da Claudio Tolcachir, quarantenne autore-regista argentino, Edificio 3, nell’edizione italiana prodotta dal Piccolo Teatro di Milano: una commedia al tempo stesso che indaga la complessità delle relazioni umane.

Nel cartellone teatrale spicca quest’anno anche il percorso “Nuove Scritture”, uno spazio dove attivare la curiosità dello spettatore verso formati e temi del presente, con un’attenzione particolare, in questa prima edizione, all’universo artistico femminile. È firmata da Serena Sinigaglia la regia di Utøya – in programma il 17 ottobre – intensa partitura a sei voci per due attori scritta da Edoardo Erba sulla strage compiuta sull’isola norvegese da Anders Behring Breivik nel 2011 (con Arianna Scommegna e Mattia Fabris). In Dentro. Una storia vera, se volete, l’attrice, autrice e regista Giuliana Musso affronta la storia lacerante di un abuso intrafamiliare. A una grande interprete, Francesca Mazza, è poi affidato il ruolo di Faust nell’acuta e irriverente riscrittura de La tragica storia del dottor Faust di Chistopher Marlowe realizzata dal giovane e talentuoso regista Giovanni Ortoleva. Con altrettanta irriverenza, Beatrice Schiros racconta la quotidianità di una cinquantenne in guerra con la vita in Stupida Show!, monologo scritto a misura da Gabriele Di Luca di Carrozzeria Orfeo. Chiude la sezione “Nuove Scritture” Ermanna Montanari, protagonista, con la sua voce magmatica, di Madre, poemetto di Marco Martinelli.

L’apertura ufficiale del cartellone teatrale sarà affidata giovedì 15 settembre allo spettacolo proposto nell’ambito e in collaborazione con l’imminente 23.ma edizione di Pordenonelegge, La Molli. Protagonista, e co-autrice con Gabriele Vacis, di questo “Divertimento alle spalle di Joyce” – come recita il sottotitolo – una magnifica interprete dalle mille sfumature espressive, l’attrice Arianna Scommegna, che vedremo due volte quest’anno al Verdi: a 100 anni dalla prima pubblicazione dell’Ulisse, il doveroso e informale omaggio del Teatro al genio del grande autore irlandese.

Dopo l’evento di celebrazione del centenario con la grande musica sinfonica, il Cartellone Musicale prosegue (13 ottobre) con uno sguardo al XX e XXI secolo. L’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, diretta da Tito Ceccherini con Maurizio Baglini al pianoforte, interpreta Filidei, Stravinsky e Shostakovic in un concerto nato come highlight del Festival Milano Musica 2020, eseguito nel settembre 2021 al Teatro alla Scala e trasmesso da Radio 3 e Rai 5.

Punta di diamante della programmazione autunnale è la prima mondiale (in programma il 17 novembre) della cantata In nomine PPP, di Stefano Gervasoni – anch’egli, come Filidei, ai vertici del successo della musica di oggi nelle più prestigiose istituzioni internazionali – in omaggio a Pier Paolo Pasolini: un prestigioso evento a cura di Roberto Calabretto per celebrare e ricordare, come lunga consuetudine del Verdi, il poeta di Casarsa. Nell’anno del centenario dalla sua nascita, non poteva mancare un progetto originale: l’opera, per otto voci e sedici musicisti, si compone di elementi di musica elettronica, voci, contributi multimediali e proiezioni video.

In continuità con il “Progetto Montagna” che il Verdi ha avviato quest’anno in collaborazione con il CAI di Pordenone, dopo il concerto previsto a Spilimbergo il 15 ottobre, l’11 dicembre sarà celebrata la “Giornata internazionale della montagna” con un altro straordinario appuntamento sinfonico: Vadim Repin, fra i più acclamati violinisti del mondo, sarà solista in un concerto di Max Bruch con l’Orchestra Beethoven Philharmonie diretta da Thomas Rosner. Immancabile la Sinfonia Pastorale di Beethoven, simbolo universale del rapporto fra la musica e il nostro ecosistema.

Il nuovo anno musicale del Verdi si aprirà il 14 gennaio all’insegna della festa: il Danubio e le atmosfere della Mitteleuropa rivivono con le Danze ungheresi di Brahms e le musiche degli Strauss: su palco il virtuoso del Cymbalon Jeno Lisztes, con la Pannon Philarmonic diretta da Tibor Boganyi. A febbraio un capolavoro della musica sacra, il Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi, con Coro e Orchestra Musica Antiqua Costanzo Porta diretti da Antonio Greco: uno dei momenti più alti della produzione musicale di uno dei massimi compositori del XVII secolo. Graditissimo ritorno, il 20 marzo, è poi quello di Jordi Savall, checon un ensemble di musica antica, propone un progetto sul confronto fra Oriente e Occidente. Attesa, sempre a marzo, la leggendaria pianista Maria João Pires con il Quintetto dei Virtuosi Italiani: in programma due titoli di grande repertorio, la Trota di Franz Schubert e il Concerto in fa minore di Chopin nella versione originale per quintetto d’archi e pianoforte. Torna a Pordenone, a chiusura del cartellone musicale, anche la grande lirica: il 26 maggio in scena l’Otello di Giuseppe Verdi in un allestimento della Fondazione Giuseppe Verdi di Trieste.

Spazio sul palcoscenico pordenonese anche per la Danza con tre spettacoli d’eccezione: Shine! Pink Floyd Moonultimo lavoro del grande Micha van Hoecke, La Pastoraledel Malandain Ballet Biarritz, collegamento tanto esplicito quanto dovuto al rapporto fra il Teatro e la Natura, seguito da A Night with Sergio Bernal, coreografia che unisce flamenco, atmosfere gitane e danza classica, portata in scena da quello che unanimemente è considerato il migliore ballerino spagnolo del momento.

Non mancherà il consueto spazio dedicato agli spettacoli per giovani e giovanissimi con la sezione “Anni Verdi”. In scena fiabe antiche e moderne a partire dal Trio Amadei (Le disavventure di Pinocchio), l’affascinante Viaggio con il Piccolo Principe (firmato da Luigina Dagostino con Claudio Dughera, Claudia Martore, Michele Puleio) Esterina Centovestiti di e con Daria Paoletta, e Overture des saponettes di e con Michele Cafaggi per bambini dai 2 ai 5 anni.


Campagna abbonamenti:

Quest’anno gli abbonati alla Stagione 2019/2020 potranno riconfermare il loro posto (stesso tipo abbonamento). Le conferme potranno essere fatte a partire da mercoledì 31 agosto fino al prossimo 22 settembre. Si proseguirà da 24 settembre con i cambi abbonamenti con prelazione per gli abbonati, quindi i nuovi abbonamenti Musica e Danza e dal 1^ ottobre nuovi abbonamenti Prosa. In vigore le promozioni Under 26.

Informazioni: www.teatroverdipordenone.it

biglietteria@teatroverdipordenone.it Tel 0434 247624

Biglietteria del Teatro Viale Martelli 2 Pordenone

Orari di apertura:

  • dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.00
  • sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00
  • aperture straordinarie:
    • dal 31 agosto al 3 settembre Biglietteria aperta anche la mattina dalle 10 alle 12.30
    • sabato 10 settembre e sabato 1° ottobre orario non stop dalle 10.00 alle 19.00


Soci fondatori del Teatro Verdi: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune di Pordenone

Soci onorari: Friuladria Crédit Agricole, CCIAA Udine e Pordenone

Altri sostenitori: Fondazione Friuli, Itas Mutua, Servizi CGN, BCC Pordenonese e Monsile


Info stampa: ufficiostampa@volpesain.com

335.6023988  –  328.6785049