ALBAN GERHARDT <br>  CONCERTO DEDICATO AL 40° ANNIVERSARIO DEL TERREMOTO IN FRIULI

ALBAN GERHARDT
CONCERTO DEDICATO AL 40° ANNIVERSARIO DEL TERREMOTO IN FRIULI

ALBAN GERHARDT <br>  CONCERTO DEDICATO AL 40° ANNIVERSARIO DEL TERREMOTO IN FRIULI
Informazioni

“Uno dei migliori violoncellisti al mondo” The Guardian



Alban Gerhardt, violoncello

Introduzione di Sandro Cappelletto

PROGRAMMA

Johann Sebastian Bach (1685-1750),  Suite n. 2 in re minore BWV 1008  per violoncello solo        

Max Reger (1873 – 1916),     Suite n. 2 in re minore, Op. 131C/2 per violoncello solo          

intervallo

Paul Hindemith (1895-1963),    Sonata op.25 n.3 per violoncello solo                                 

Johann Sebastian Bach  (1685-1750), Suite n.6 in Re maggiore BWV 1012 per violoncello solo         

Informazioni

Negli ultimi anni, Alban Gerhardt si è affermato tra i più grandi violoncellisti del nostro tempo. Il suo suono è inconfondibile e le sue interpretazioni si distinguono per originalità. Affascina il pubblico con la combinazione di un istinto musicale infallibile, un’intensa emotività e una presenza naturale sul palcoscenico. Di particolare interesse per lui è il desiderio di aiutare il pubblico a spezzare le vecchie abitudini di ascolto e di concerto e di aprire la musica classica ad un pubblico più giovane

Tra i suoi primi successi in concorsi e il debutto con i Berliner Philharmoniker diretti da Semyon Bychkov , Gerhardt ha suonato con quasi 250 diverse orchestre in tutto il mondo con direttori quali Kurt Masur, Sir Neville Marriner, Sir Colin Davis, Fabio Luisi, Kent Nagano, Paavo Järvi, Christian Thielemann, Esa – ​​Pekka Salonen, Vladimir Jurowski.

Gli impegni più recenti comprendono la Royal Concertgebouw Orchestra, Filarmonica di Berlino, London Philharmonic, Tonhalle di Zurigo, Halle, BBC Philharmonic, Oslo Philharmonic, Rundfunk Sinfonieorchester Berlin, Netherlands Philharmonic, Bayerisches Staatsorchester, Czech Philharmonic, Sydney Symphony e NHK Symphony Orchestra. Negli USA si esibisce con Cleveland Orchestra, Boston Symphony, Philadelphia Orchestra, la Chicago Symphony, Los Angeles Philharmonic, San Francisco Symphony, Houston Symphony, e nel 2014/15 sarà artista in residenza presso la Oregon Symphony Orchestra.

Il repertorio di Alban Gerhardt include oltre 70 diversi Concerti per violoncello; tra questi vi sono le grandi opere di Bach per cello solo (https://www.youtube.com/watch?v=ftKOCtPVtqc), ma anche opere meno note che meritano maggiore diffusione. Le sue collaborazioni con compositori come Thomas Larcher, Peteris Vasks, Brett Dean e Matthias Pintscher dimostrano il suo impegno per il repertorio contemporaneo e nel 2009 ha tenuto la prima mondiale del Concerto di Unsuk Chin composto per lui. Commissionato dalla BBC, ha debuttato ai Proms e da allora è stato eseguito negli USA e in molti Paesi d’Europa (anche con i Berliner Philharmoniker diretti da Myung-Whun Chung.

Collabora nella musica da camera con Lisa Batiashvili, Arabella Steinbacher ed Emmanuel Pahud.

Gerhardt ha vinto tre premi Echo Classic per le sue registrazioni: incide in esclusiva con Hyperion.

Gerhardt suona uno strumento unico, di Matteo Gofriller. Scrive sui suoi viaggi e i suoi concerti nel suo blog, a cui si accede dalla sua pagina web.

La sua voce scura e luminosa, potente e sommessa, lieve come un sussurro, aspra come un urlo. Il suo ‘colore’ caldo e sensuale come nessun altro strumento possiede. Il suo corpo, le sue corde che si offrono all’abbraccio dell’interprete perché li faccia suoi e li restituisca alla musica, a noi.

Il ciclo “Le voci del violoncello” percorre un lungo sentiero in compagnia di uno strumento che ha alle spalle quattro secoli di vita e un repertorio formidabile, ma non ha smesso di catturare l’attenzione dei contemporanei creatori di musica.

Polonia, Russia, Francia, Germania sono le nazioni chiamate ad essere protagoniste con i propri compositori e i propri interpreti, prima di chiudere il ciclo di questi cinque appuntamenti con Cello songs, un’incursione nel territorio del jazz, del soul, del canto.

E la musica non è mai soltanto una tecnica, uno stile, una sintassi. È un’arte capace come nessuna di dire le nostre speranze e le nostre desolazioni nel divenire del tempo, del gusto e delle passioni.

Il viaggio comincia.

Sandro Cappelletto