CARLO BOCCADORO
SENTIERI SELVAGGI
Sentieri Selvaggi:
Direttore Carlo Boccadoro
Vibrafono e percussioni Andrea Dulbecco
Flauto Paola Fre
Clarinetto Mirco Ghirardini
Pianoforte Andrea Rebaudengo
Violino e viola Piercarlo Sacco
Violoncello Aya Shimura
Mezzosoprano Chiara Osella
Esclusiva per il Friuli Venezia Giulia
programma
Michael Nyman (1944) – Love Always Counts
per flauto, clarinetto, pianoforte, vibrafono, violino e violoncello
Philip Glass (1937) – Facades
per flauto, clarinetto, violino e violoncello
Luca Francesconi (1956) – Insieme II
per flauto, clarinetto, pianoforte, vibrafono, violino e violoncello
Steve Reich (1936) – Music for Pieces of Wood
per cinque claves
Mauro Montalbetti (1969) – Voce tra le voci
per flauto, clarinetto, vibrafono, viola e violoncello
Carlo Boccadoro (1963) Un guanciale di nuvole azzurre
Melologo per voce e sei strumenti, testi di Cecilia Ligorio e antichi poeti cinesi (novità 2017, Commissione del Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone)
Informazioni
Uno spaccato di musica contemporanea, anzi, di musiche: una grande varietà di proposte per presentare quanto di interessante succede nel mondo musicale, in Italia e all’estero. Sentieri selvaggi nasce nel 1997 da un’idea di Carlo Boccadoro, Filippo Del Corno e Angelo Miotto con lo scopo di avvicinare la musica contemporanea al grande pubblico. Sentieri selvaggi diffonde il proprio repertorio anche in contesti inusuali, in spazi alternativi come gallerie d’arte, piazze, centri commerciali e università, dando spazio ad attività trasversali con scrittori, architetti, scienziati, video-maker, attori, rmusicisti rock e jazz. Carlo Boccadoro, direttore dell’ensemble, ha collaborato con artisti provenienti da mondi molto diversi, tra i quali Riccardo Chailly, Franco Battiato, Luca Ronconi, Mario Brunello, Claudio Bisio, Moni Ovadia, Paolo Fresu, Abdullah Ibrahim… Compositore convinto che la musica oggi sappia captare perfettamente il proprio momento storico, propone per il programma della serata un suo nuovo brano in prima assoluta, commissionato dal Teatro Verdi.