DIECI STORIE PROPRIO COSÍ. TERZO ATTO

DIECI STORIE PROPRIO COSÍ. TERZO ATTO

DIECI STORIE PROPRIO COSÍ. TERZO ATTO
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drammaturgia Emanuela Giordano e Giulia Minoli

regia Emanuela Giordano
con Daria D’Aloia, Vincenzo d’Amato, Tania Garribba, Valentina Minzoni, Alessio Vassallo
e con Tommaso Di Giulio (chitarre), e Paolo Volpini (batteria)
musiche originali Tommaso Di Giulio

produzione
Teatro di Roma – Teatro Nazionale
Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale
Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale
Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus – Centro di Produzione Teatrale

in collaborazione con
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e The Co2 Crisis Opportunity Onlus

DIECI STORIE PROPRIO COSÌ è parte integrante del progetto “Il Palcoscenico della legalità”
assistenti al progetto Giulia Agostini, Noemi Caputo, Tania Ciletti, Ilaria Meli
laboratori nelle scuole: Emilia Lacroce e Marco Antonelli, Università di Pisa

il progetto è promosso da
The Co2 Crisis Opportunity Onlus, Fondazione Pol.i.s, Fondazione Silvia Ruotolo, Libera, Fondazione Falcone, Centro Studi Paolo Borsellino, CROSS-Osservatorio sulla Criminalità Organizzata, Università di Pisa – Master in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, Larco – Laboratorio di Analisi e Ricerca sulla Criminalità Organizzata, DaSud, Italiachecambia.org

con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e del Ministero della Giustizia

con il sostegno di Fondazione con il sud, SIAE, Eni, Poste Italiane

Informazioni

Dieci storie proprio così. Terzo atto è una “ragionata” provocazione contro quella rete mafiosa, trasversale e onnipresente, che vorrebbe sconfitta la coscienza collettiva, la capacità di capire e reagire. È lo svelamento dei complessi legami che s’intrecciano tra economia “legale” ed economia “criminale”, legami che uccidono il libero mercato e minacciano gravemente il nostro futuro.
Lo spettacolo, nella sua prima veste drammaturgica, debutta nel 2012 al Teatro di San Carlo di Napoli, poi il viaggio è proseguito. Da allora la scrittura di scena ha seguito passo passo l’evoluzione di una ricerca che ha coinvolto tutta l’Italia.
Prima e dopo lo spettacolo le scuole saranno coinvolte in un percorso formativo: un gruppo di attori-formatori, grazie a pratiche pedagogiche e di gioco, stimola i ragazzi a farsi domande che riguardano le nostre paure e i nostri sogni, e li farà riflettere sulle tematiche dello spettacolo con spunti e riflessioni sul contemporaneo.