LA BELLA E LA BESTIA

LA BELLA E LA BESTIA

LA BELLA E LA BESTIA
Informazioni

coreografia Thierry Malandain


musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
scene e costumi: Jorge Gallardodisegno
luci: Francis Mannertrealizzazione
costumi: Véronique Muratrealizzazione
scene e accessori: Frédéric Vadérealizzazione
maschere: Annie Onchalo

balletto per 22 danzatori:

Ione Miren Aguirre,
Raphaël Canet,
Mickaël Conte,
Frederik Deberdt,
Romain Di Fazio,
Baptiste Fisson,
Clara Forgues,
Michaël Garcia,
Irma Hoffren,
Miyuki Kanei,
Mathilde Labé,
Hugo Layer,
Guillaume Lillo,
Claire Lonchampt,
Nuria López Cortés,
rnaud Mahouy,
Ismael Turel Yagüe,
Patricia Velázquez,
Allegra Vianello,
Laurine Viel,
Daniel Vizcayo,
Lucia You González

Coproduttori : Opéra Royal de Versailles / Château de Versailles Spectacles,Biennale de la Danse de Lyon 2016,Opéra de Saint-Etienne, Ballet T Teatro Victoria Eugenia Donostia/San Sebastian, CCN Malandain Ballet Biarritz

Informazioni

 

La Biennale Danza di Lione nel settembre 2016 segna il debutto di questo nuovo balletto neoclassico destinato a una lunga tournée internazionale. Spettacolo di bellezza toccante, con una profusione di invenzioni coreografiche, è firmato da Thierry Malandain, che Le Figaro inserisce a pieno diritto sul podio dei coreografi francesi. Chi ha apprezzato la sua Cenerentola portata in scena a Pordenone due anni fa, non potrà non apprezzare questo allestimento che – in tutta coerenza con quanto manifestato fin dagli esordi nel lavoro di Malandain – non si conclude solo nel piacere estetico, ma si interroga sulla vita e cerca risposte esistenziali.

La fiaba è complessa e ricca di simbologia (la rosa, la chiave, lo specchio, il guanto…): narra il tentativo di risolvere il dualismo dell’individuo, dove la Bella incarna l’animo e la Bestia la  forza vitale e gli  istinti dell’essere umano.

È nel 1946 con l’uscita del film di Jean Cocteau che l’attenzione si sposta sulla rappresentazione dei demoni interiori dell’artista attraverso la doppia natura della Bestia.

Unità perduta o natura umana straziata, comunque sia, sulle pagine di alcune sinfonie di  Čajkovskij lo spettacolo richiama un po’ la formula del “teatro nel teatro”. “Nella nostra versione – racconta Malandain – la Bestia finalmente libera sposerà la Bella in una giornata di sole splendente, entrambi abbagliati dallo splendore del bello sulla ridente menzogna del caso”.