MALANDAIN BALLET BIARRITZ
CENERENTOLA
coreografia di Thierry Malandain
CENERENTOLA
coreografia Thierry Malandain
musica Sergej Prokof’ev
scene e costumi Jorge Gallardo
disegno luci Jean-Claude Asquié
realizzazione costumi Véronique Murat
realizzazione scene e accessori Chloé Bréneur, Alain Cazaux, Annie Onchalo
parrucche: François Dussourd, Georges Dejardin
Interpreti
Cenerentola Miyuki Kanei
Il Principe Daniel Vizcayo
Ione Miren Aguirre, Raphaël Canet, Mickaël Conte, Ellyce Daniele, Frederik Deberdt, Romain Di Fazio, Baptiste Fisson, Clara Forgues, Michaël Garcia, Jacob Hernandez Martin, Irma Hoffren, Mathilde Labé, Hugo Layer, Claire Lonchampt, Fábio Lopez, Nuria López Cortés, Arnaud Mahouy, Patricia Velazquez, Laurine Viel, Lucia You González
Organigramma compagnia:
Maîtres de ballet: Richard Coudray, Françoise Dubuc
Direttore di produzione: Oswald Roose
Direttore di scena: Chloé Bréneur, Jean Gardera
Elettricisti: Frédéric Eujol, Christian Grossard
Fonica: Nicolas Rochais, Jacques Vicassiau
Macchinisti: Raphaël Tadiello, Bertrand Tocoua
Sartoria: Karine Prins
Attrezzeria: Frédéric Vadé
Tecnici in tournee: Thierry Crusel, Guy Martial
Coproduttori/partners Opéra Royal de Versailles / Château de Versailles, Orquesta Sinfónica de Euskadi, Théâtre National de Chaillot, Opéra de Reims, Teatro Victoria Eugenia – San Sebastián, Estate Teatrale Veronese, Lugano in Scena, Teatro Mayor de Bogotá, Arteven – Regione del Veneto, Teatros del Canal -Madrid, Théâtre Olympia d’Arcachon, Espace Jéliote – Scène Conventionnée CCPO d’Oloron Sainte-Marie, Malandain Ballet Biarritz
Il Centre Chorégraphique National d’Aquitaine en Pyrénées-Atlantiques / Malandain Ballet Biarritz è sostenuto dal Ministère de la Culture et de la Communication-DRAC Aquitaine, Ville de Biarritz, Conseil Régional d’Aquitaine, Conseil Général des Pyrénées Atlantiques. Nell’ambito della cooperazione transfrontaliera, Malandain Ballet Biarritz e Teatro Victoria Eugenia hanno creato con le città di San-Sebastián e Biarritz un Centre Chorégraphique Transfrontalier “Ballet T”, che beneficia dei fondi europei Interreg IV A. Per alcune tournée internazionali riceve il sostegno dell’Institut Français.
Distribuzione International Music and Arts
Informazioni
Pur restando fedele alla drammaturgia di Cenerentola e allo spartito di Prokof’ev, Thierry Malandain sviluppa un approccio tutto personale, esplorando temi a lui cari. Cenerentola è il percorso di una stella, una stella che danza. Conosce il dubbio, l’emarginazione, la sofferenza, la speranza e raggiunge infine la luce. Attraverso questa visione, fatta di ceneri e di magia, talora tragica, talora comica, si scrive qualcosa di universale…
«Ciò che ho voluto esprimere prima di tutto con la musica di Cenerentola – afferma Malandain-è l’amore poetico di Cenerentola e del Principe, la nascita e lo sbocciare di questo amore, gli ostacoli che si sono erti lungo il suo percorso e, alla fine, il compimento di un sogno». Cenerentola è una storia antica, resa famosa grazie a Charles Perrault e ai fratelli Grimm, ma ne esistono numerose altre versioni. L’intrigo, il fantastico, la ricchezza di simbologia di questa fiaba sono stati fonte di molteplici adattamenti sia per lo schermo che per il teatro. Tra le tante Cenerentole c’è quella di Jules Massenet su libretto di Henri Cain messa in scena all’Opéra Comique nel 1899.
Nell’opera di Massenet, grazie alla madrina che è “fata”, Cenerentola ha attorno a sé creature meravigliose che sostengono l’eroina nella ricerca dell’amore e della felicità. Silfidi, folletti, raggi di luna: questi spiriti aerei proteggono la nostra Cenerentola.
Nel racconto, considerata una nullità dalla cattiva matrigna, sempre sudicia per le pulizie del focolare e vivendo, per così dire, tra le ceneri – da cui il suo nomignolo – è al sole dell’amore, “trovando la scarpetta giusta per il suo piede” che Cenerentola può sbocciare. Questo compimento di un sogno, di cui il racconto illustra le tappe, questa rinascita (perché le ceneri si ricollegano evidentemente alla morte) simboleggia il compimento di sé.
Attraverso la storia di Cenerentola, attraverso le sue sofferenze, le sue emozioni, le sue speranze si scrive qualcosa di universale. Un grido alla luce, un richiamo al chiarore sereno delle stelle, sorta di contrappunto al caos interiore in cui si moltiplicano i dubbi, le rivolte, i dispiaceri sofferti e le felicità sognate.
Lo spettacolo è stato concepito con una economia di mezzi, ossia senza cambi di scene, senza artifici, ma con il piacere trasmesso dall’umanità e dalla magia del racconto, dalla sontuosità della musica, ma anche dalle risate delle scene burlesche che controbilanciano gli episodi onirici o di sventure. Catartico per il pubblico lo scoprire – attraverso il balletto-il percorso per disperdere le nuvole e “generare una stella danzante”.