Gustav Mahler Jugendorchester 2025

Gustav Mahler Jugendorchester 2025

PORDENONE- Il Teatro Verdi di Pordenone festeggia quest’anno dieci anni di concerti in residenza della Gustav Mahler Jugendorchester. Una partnership iniziata nel 2015 che non rappresenta un semplice anniversario, ma la conferma di un progetto culturale cheha saputo unire il talento emergente con l’eccellenza musicale, ampliando l’orizzonte culturale di Pordenone fino a renderlo parte integrante del panorama sinfonico europeo e un punto di riferimento internazionale per la creatività giovanile.

La Gmjo, fondata nel 1986 dal leggendario Claudio Abbado, è riconosciuta come l’orchestra giovanile più prestigiosa al mondo, che promuove esperienze musicali senza confini focalizzandosi sul talento, sulla professionalità, sulla dedizione e sull’entusiasmo dei giovani musicisti. L’orchestra opera sotto l’Alto Patrocinio del Consiglio d’Europa e vanta un livello artistico straordinario, raggiunto attraverso audizioni annuali che si svolgono in 25 città europee, con la partecipazione di oltre 2500 candidati provenienti da tutta Europa. La selezione rigorosa, che ammette musicisti di età compresa tra i 18 e i 26 anni, rende ogni performance della Gmjo un’occasione unica per ascoltare alcuni dei migliori giovani talenti della scena musicale internazionale.

Anche quest’anno la residenza pordenonese della Gmjo – resa possibile grazie al sostegno della Regione, di PromoTurismo FVG e la collaborazione del Comune – si svolge in due momenti, con una presenza primaverile – tra il 7 e il 18 giugno, in preparazione dello Spring Tour, e una seconda residenza estiva nel mese di agosto (tra il 7 e il 18) in vista del Summer Tour. Per oltre trenta giorni,suddivisi nei due periodi,la più celebrata Orchestra giovanile al mondo, composta da un centinaio dei più talentuosi giovani musicisti in circolazione, terrà le sue sessioni di prova al Verdi sotto il coordinamento del direttore assistente, il giovane e già affermato Christian Blex affiancato da una folta schiera di tutor, rappresentanti delle maggiori compagini musicali europee, dai Berliner ai Wiener Philharmoniker.

Durante la residenza pordenonese, i giovani musicisti provenienti da tutta Europa vivono un’esperienza immersiva che li porta a esplorare l’ambiente culturale e sociale di Pordenone e della nostra regione, nutrendo il territorio di musica e concerti organizzati in speciali contesti artistico-culturali: ricordiamo il Castello di Miramare di Trieste, la Basilica di Aquileia, oltre alle Città turistiche di Lignano e Grado, fino alle città montane di Tolmezzo e Venzone e, quest’anno, anche una tappa a Valvasone, uno dei Borghi più Belli d’Italia.

In questi dieci anni la Gmjo ha costruito un grande movimento giovanile e musicale facendo perno sulla musicalità della Città di Pordenone, divenuta casa della musicaper oltre 1500 musicisti under26 coinvolti, e per i maggiori Direttori d’orchestra, primo tra tutti, Kirill Petrenko e il grande Herbert Blomstedt, e ancora Vladimir Jurowski, Daniele Gatti, Philippe Jordan, Ingo Metzmacher, Manfred Honeck, Christoph Eschenbach, a Pordenone Lorenzo Viotti ha iniziato la sua carriera stellare, Jakub Hrůša, Jukka Pekka Saraste, Christian Blex, Tobias Wogerer e musicisti del calibro di Lisa Batiashvili, Jean -Yves Thibaudet, Gautier e Renaud Capuçon, Christian Gerhaher, Mathias Goerne, Angela Denoke, Maurizio Baglini, Valerie Harmann, Martín Baeza-Rubio.

«La permanenza a Pordenone di un così folto numero di giovani musicisti e di Maestri di levatura mondiale non solo muta il volto degli spazi urbani della città», spiega il Presidente del Verdi Giovanni Lessio «ma contribuisce in modo sostanziale a elevare Pordenone nell’olimpo della musica classica internazionale, rendendo la nostra città ancora più “sorprendente” e dando così ulteriore credito al recente riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura 2027. La valorizzazione delle nuove generazioni di artisti, così come lo sviluppo di programmi musicali di alto profilo, è la mission perseguita da tempo dal Verdi: proprio in questa linea si inserisce l’ormai decennale sinergia con la Gmjo». «Questo anniversario è la dimostrazione di un metodo che ha portato risultati concreti» sottolinea il consulente musicale Alessandro Taverna: «concerti di alto profilo che offrono al pubblico programmi ambiziosi, con una preparazione meticolosa lontana dalla semplice routine. La Gmjo ha un’identità musicale chiara e un legame che continua a produrre valore, per i musicisti e per la Città: un rapporto solido, costruito sulla continuità e sulla qualità del lavoro musicale, che fanno del Teatro Verdi un luogo in cui l’Orchestra trova le condizioni ideali per approfondire il repertorio e lavorare con gli interpreti più importanti della scena musicale contemporanea», conclude Taverna.

E saranno proprio alcuni dei protagonisti più quotati della musica internazionale a guidare e suonare con la Gmjo nei concerti che suggellano le due residenze, dove l’Orchestra porterà in scena i capolavori di Beethoven, Bruckner, Adams, Čajkovskij e Mozart in uno slancio giovanile di tensione e bellezza.

Nel pieno della residenza primaverile, venerdì 13 giugno, il direttore assistente della GMJO Christian Blex presenterà un concerto speciale nel Duomo di Venzone (ore 20.30) per confrontarsi con il repertorio più ardito del XX secolo, da Messagesquisse di Boulez al Concerto per archi di Zimmermann, temperato dall’equilibrio sinfonico di Mendelssohn, il cui impeto giovanile nella Prima Sinfonia si inserisce perfettamente nel contesto del progetto. Apre la serata l’Ouverture in re maggiore BWV 1068 di Bach con una forza che intreccia la leggerezza della scrittura francese alla solenne densità della polifonia tedesca, costruendo una sequenza di danze che dà forma a uno spazio sonoro limpido e arioso. Con Messagesquisse, Boulez concentra la scrittura sulla densità timbrica dei violoncelli, in una partitura che lavora per frammenti e gesti minimi, affidando alla materia del suono la costruzione dello spazio musicale oltre il limite della trasparenza e dell’essenzialità. Zimmermann, nel Concerto per orchestra d’archi, spinge la tensione ancora più avanti, con un’elaborazione che sovrappone piani sonori e linguaggi e che restituisce un paesaggio musicale attraversato da continue fratture e dissonanze. La Sinfonia n. 1 di Mendelssohn chiude il percorso con la forza di una scrittura giovanile già perfettamente compiuta. L’ingresso è gratuito con prenotazione consigliata.

Martedì 17 giugno, al Teatro di Pordenone, a suggello della residenza primaverile, in programma un concerto d’eccezione diretto da Christoph Eschenbach, direttore di fama mondiale. Accanto a lui, il baritono Matthias Goerne, voce tra le più carismatiche, introspettive e potenti della musica di oggi. Insieme offriranno un repertorio che intreccia la profondità spirituale di Bach con l’intensità espressiva di John Adams, esplorando il rapporto tra voce, suono e memoria. A chiudere il programma, Beethoven con la sua Ottava Sinfonia: un’opera che gioca con le forme classiche ribaltandone gli equilibri con ironia e vitalità.

La Kreuzstab-Kantate BWV 56 di Bach, affidata alla voce di Goerne, apre il concerto con l’essenzialità di una meditazione in musica sul viaggio e sul peso dell’esistenza, mettendo in scena la figura del viandante con la precisione di un’architettura espressiva che tiene insieme retorica luterana e introspezione teatrale, dove la voce solista ha il compito di reggere l’intero arco drammatico. Nella partitura di Adams, The Wound-Dresser, la centralità della voce si sposta su un altro piano: la parola poetica di Walt Whitman si fa canto trattenuto, luogo della cura e della memoria, mentre la scrittura orchestrale, rarefatta e tesa, costruisce un tempo sospeso dove il racconto si consuma mentre la musica suggerisce una sorta di “immobilità emotiva”, lasciando che la tensione si accumuli senza mai esplodere. Chiude il concerto la Sinfonia n. 8 di Beethoven, opera che nell’apparente brevità concentra l’energia di una scrittura tersa, capace di piegare la forma classica a un continuo gioco di tensioni interne.

Nell’anteprima estiva di giovedì 14 agosto, Christian Blex nel Duomo di Valvasone guiderà la Gmjo in un viaggio musicale attraverso i secoli, dall’eleganza policorale di Giovanni Gabrieli, con le sue Sacrae Symphoniae, alla densità contrappuntistica dell’Adagio e fuga di Mozart. L’atmosfera rarefatta degli Aequali di Bruckner, scritti per soli tromboni, introduce alla brillante freschezza della Sinfonia n. 29, capolavoro giovanile mozartiano. Un programma che unisce spiritualità, rigore formale e pura bellezza sonora, caratteristiche che si sposano perfettamente con l’energia e la raffinatezza esecutiva dei giovani della GMJO.

Il Summer Tour di settembre porterà quindi a Pordenone due interpreti di primissimo piano: il Direttore d’orchestra Manfred Honeck, maestro del disegno formale, e il violinista francese di fama mondiale Renaud Capuçon, solista di straordinaria raffinatezza timbrica.

Il concerto di martedì 2 settembre vedrà esibirsi l’orchestra nel Concerto per violino di Korngold, scritto nel secondo dopoguerra, che consegna a Capuçon una scrittura densa di lirismo e raffinatezza armonica, in cui affiora la memoria di un lessico cinematografico trasfigurato in forma concertante. La Quinta Sinfonia di Čajkovskij traccia un arco narrativo implacabile, costruito sul ritorno ossessivo del tema del destino. Honeck guida l’orchestra dentro una partitura che alterna slancio e malinconia e che conduce a un finale in cui la tensione accumulata si scioglie in un’esplosione di energia sonora.

Il secondo appuntamento, mercoledì 3 settembre, chiude e suggella il ciclo sinfonico accostando due capisaldi della scrittura concertante e sinfonica, in un confronto tra la limpidezza cristallina di Mozart e la vertigine tesa di Bruckner. Il Concerto per violino n. 3 di Mozart offre a Capuçon l’occasione di misurarsi con una scrittura che alterna grazia e precisione, in un continuo dialogo tra solista e orchestra che restituisce alla forma concertante la sua dimensione più trasparente. La Nona Sinfonia di Bruckner, incompiuta e monumentale, chiude la serata spingendo la scrittura orchestrale verso un punto estremo di tensione e rarefazione. Opera testamento, sospesa tra la solidità della forma e l’abbandono del suono, la Nona disegna un arco che si misura con il senso stesso del limite e che si arresta sull’orlo di un compimento mancato, lasciando la forma sinfonica aperta alla domanda sul proprio destino.

Biglietti in vendita online e in Biglietteria, da oggi 23 aprile ore 16.00.

Vengono proposti pacchetti di due o tre concerti, con prezzi speciali per gli Under26. Offerta Early Bird fino al 23 maggio per il pacchetto di tre concerti

La Biglietteria è aperta dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19 e il sabato (solo fino al 24 maggio) dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.

mail: biglietteria@teatroverdipordenone.it; tel 0434 247624


info stampa: Vuesse&C – volpe&sain comunicazione (ufficiostampa@volpesain.com)

Per contatti: Paola Sain 335.6023988 Moira Cussigh 328.6785049