INTELLETTO D’AMORE (E ALTRE BUGIE)
PORDENONE – Martedì 19 ottobre alle 18.00 in programma “Intelletto d’amore (e altre bugie)” un progetto del violoncellista Michele Marco Rossi nato dall’incontro con il celebre scrittore Andrea Camilleri che a 93 anni, appena un mese prima della sua scomparsa, ha incontrato il poliedrico violoncellista per una conversazione e un confronto sui temi dell’amore, indagato a partire dalla poetica Dantesca.
“In amore la ragione o si dimette o è in aspettativa”, diceva Camilleri e lo spettacolo vuole proprio gettare una luce sul legame tra amore e complessità della natura umana La voce profonda, così ricca di sonorità, di Camilleri diviene la linea guida dello spettacolo alla quale si unisce la versatilità del violoncello calato in un contesto musicale estremamente ampio e variegato: dalle canzoni medievali alla musica del Settecento, passando per i testi di Fabrizio De André, fino ad arrivare alla musica sperimentale, passando da Vittorio Montalti a Pasquale Corrado, dalla compositrice giapponese Noriko Baba a Matteo Franceschini, che insieme a Montalti ha ricevuto il Leone d’argento in due recenti edizioni del Festival Internazionale di Musica Contemporanea de La Biennale di Venezia.
In tutta la loro essenza, questi nuovi lavori musicali rappresentano le quattro manifestazioni estreme del sentimento amoroso, sfaccettature di un elaborato percorso unitario, suscitato unicamente da una citazione dantesca. Ad assicurare la convivenza in un unico spazio di tutti questi elementi così apparentemente diversi, ma legati a un obiettivo comune, interviene la musica di Paolo Aralla. Compositore e regista del suono, Aralla elabora infatti con l’elettronica le frequenze di quella registrazione trovando un punto di incontro tra la voce dello scrittore e l’espressione musicale.
Il programma si compone di quattro “momenti” che sottolineano l’aspetto totalmente irrazionale, istintivo e il carattere indecifrabile dell’amore: Amore-Sacro, Amore-Sesso, Amore-Potere, Amore-Colpa. In occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, la voce di Camilleri si intreccia e si alterna alla voce del violoncello e alle varie voci sonore che compongono lo spettacolo, ponendo una domanda fondamentale: può esistere un “Intelletto d’amore”?
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