Primo appuntamento per il Cartellone di Prosa 23/24: Sonia Bergamasco, diretta da Antonio Latella, in “La locandiera”
PORDENONE – Sarà l’attrice Sonia Bergamasco nei panni di Mirandolina ad aprire la Stagione Teatrale 2023-24 del Teatro Verdi di Pordenone, firmata dalla consulente artistica per la Prosa Claudia Cannella. Venerdì 27, sabato 28 (ore 20.30) e domenica 29 ottobre (alle 16.30) approda sul palcoscenico pordenonese in prima regionale un grande classico del nostro teatro, “La locandiera” di Carlo Goldoni, qui firmato dal maestro indiscusso della regia italiana ed europea, Antonio Latella, che rinnova così il sodalizio artistico con Sonia Bergamasco dopo Chi ha paura di Virginia Woolf? “La locandiera” – allestimento prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria – «è probabilmente il testo più noto del celebre autore veneziano ma anche il primo in assoluto che vede protagonista una donna», spiega il regista. «Goldoni ha realizzato una grande operazione civile e culturale, che dà inizio al teatro contemporaneo» sottolinea ancora Latella che, con una regia fortemente autoriale e un cast d’eccezione, si misura con un grande classico in una delle produzioni più attese della stagione di prosa italiana.
Mirandolina gestisce la locanda ereditata dal padre, insieme al fedele Fabrizio, cui è legata da una promessa di matrimonio fatta al padre sul letto di morte. Nella sua locanda due clienti, il Conte d’Albafiorita e il Marchese di Forlipopoli, entrambi innamorati di lei, si contendono le sue attenzioni. Di fronte alla misoginia del Cavaliere di Ripafratta, altro cliente della locanda, che dichiara con forza il suo disprezzo verso le donne, Mirandolina si sente sfidata nel suo potere di seduzione e decide di mettere in atto un piano per farlo capitolare. Tra equivoci e inganni Mirandolina riesce nell’intento di far innamorare il Cavaliere, che però, poi, perde la testa diventando pericoloso. La quiete si ristabilisce quando Mirandolina accetta di sposare Fabrizio, mettendo fine alle pretese di tutti gli altri corteggiatori. Ma come in altre opere goldoniane la fine degli intrighi porta con sé un’ombra di malinconia.
«Penso a Café Müller di Pina Bausch. Penso ad una donna nata e cresciuta nella Locanda. Un luogo-mondo che accoglie infiniti mondi», spiega il regista. «Mirandolina riceve in eredità la Locanda, ma anche l’ordine di sposarsi con Fabrizio. Più che un uomo per la figlia, il padre sceglie un uomo per la Locanda. Credo che Goldoni con questo testo abbia fatto un gesto artistico potente ed estremo, un gesto di sconvolgente contemporaneità: siamo davanti al primo testo italiano con protagonista una donna, ma Goldoni va oltre, scardina ogni tipo di meccanismo, eleva una donna formalmente a servizio dei suoi clienti a donna capace di sconfiggere tutto l’universo maschile, soprattutto una donna che annienta con la sua abilità tutta l’aristocrazia». «Spesso noi registi abbiamo sminuito il lavoro artistico culturale che il grande Goldoni ha fatto con questa opera, la abbiamo ridimensionata, cadendo nell’ovvio e riportando il femminile a ciò che gli uomini vogliono vedere: il gioco della seduzione. Goldoni, invece, ha fatto con questo suo testamento, una grande operazione civile e culturale».
La Stagione Teatrale si muove anche quest’anno tra immancabili classici e teatro contemporaneo, con il percorso Nuove Scritture, in un’equilibrata alternanza di generi. «Una programmazione che attraversa i secoli», spiega la consulente artistica Cannella, «con drammi e commedie affidati a registi e interpreti di grande personalità». In scena produzioni dei più importanti Teatri italiani interpretate da alcuni dei nomi più amati del nostro teatro. Dopo Sonia Bergamasco, attesi tra gli altri, Rocco Papaleo, Anna Bonaiuto, Umberto Orsini, Franco Branciaroli, Elio De Capitani, Silvio Orlando, Mario Perrotta, Stefano Massini, Massimiliano Speziani, Tindaro Granata, César Brie.
ufficio stampa Teatro Verdi Pordenone:
Vuesse&C – volpe&sain comunicazione
Per contatti:
Paola Sain 335.6023988 Moira Cussigh 328.6785049