… PLAY IT AGAIN!<br>RICCARDO RISALITI PIANOFORTE

… PLAY IT AGAIN!
RICCARDO RISALITI PIANOFORTE

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Riccardo Risaliti pianoforte                                                                                                         

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Il fuori programma – lo si chiami bis, o encore, o zugabe, per restare nelle lingue principali – non è altro che un brano eseguito da un artista, appunto, fuori programma per compiacere il suo pubblico. In genere a concerto finito, ma qualche volta – non da noi – anche alla fine della prima parte. È un rito ormai, che si fa anche se non chiaramente richiesto, rifiutato da alcuni grandi personaggi (“Paganini non replica” si diceva!), accettato, desiderato, officiato con larghezza da altri: in certi casi l’insieme dei bis costituisce un altro programma! Caratteristica principale del bis è, o dovrebbe essere (le eccezioni furono clamorose), la brevità, ma non ci sono regole per stabilire il carattere dei brani eseguiti fuori programma: dipende ovviamente dalla scelta dell’interprete, scelta decisa lì per lì o spesso accuratamente preparata per produrre un determinato effetto. Scegliere un bis è un’arte a sé. C’è chi predilige il brano virtuosistico per dimostrare ancora una volta di esser bravo, chi preferisce il sorriso e sulla torta del concerto mette una ciliegina di dolcissimo charme, chi continua a far cultura con qualche movimento di sonata (quando non con tutta una sonata!), chi butta dentro alla rinfusa di tutto un po’. Il più delle volte si ricorre a un tipo di letteratura che, appunto perché fatta di pezzi brevi, è difficilmente programmabile in concerto: quanti brani della letteratura pianistica si ascoltano solo fuori programma! E che magari restano ignorati ai più, dal momento che non sempre l’interprete annuncia l’oggetto della sua esecuzione. Un’altra peculiarità del bis è appunto la sorpresa, l’imprevedibilità. Ed è per questo che preferisco non pubblicare il programma completo, lasciandone i dettagli al commento verbale al momento del concerto”.

Riccardo Risaliti ha concluso i suoi studi musicali presso il Conservatorio di Firenze, alla scuola di Rio Nardi e Luigi Dallapiccola; la sua preparazione è proseguita con alcuni corsi di illustri docenti (Nikita Magaloff, Carlo Zecchi, Sergio Lorenzi). La sua attività musicale è iniziata come collaboratore pianistico presso lo stesso Conservatorio di Firenze, l’Accademia Musicale Chigiana e il Teatro Comunale di Firenze, svolgendo parallelamente l’attività di critico musicale presso quotidiani come “La Nazione” di Firenze e riviste specializzate come “Piano Time”. In seguito alla vittoria di alcuni concorsi pianistici, ha iniziato la carriera concertistica, debuttando con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e suonando poi per varie associazioni e festival: Teatro alla Scala di Milano, Accademia di Santa Cecilia di Roma, Festival di Brescia e Bergamo, Teatro La Fenice di Venezia, RAI di Roma e Torino ecc.. Come camerista ha spesso affiancato illustri strumentisti, cantanti e complessi. Come solista ha spesso privilegiato repertori particolari. Di recente si è accostato alla musica del nostro tempo, eseguendo alcuni lavori in prima esecuzione. Successivamente si è dedicato all’insegnamento, inizialmente presso il Conservatorio di Pesaro, poi presso il Conservatorio di Milano, dove ha insegnato per circa trent’anni. Fin dalla sua fondazione è docente presso l’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola. Da alcuni anni tiene regolari corsi estivi al Mozarteum di Salisburgo e al Festival delle Nazioni di Città di Castello. Studioso della letteratura e dell’interpretazione pianistica, tiene su questo tema conferenze e seminari. È attivo inoltre come pubblicista e come revisore di testi musicali: ha infatti curato l’edizione didattica commentata di numerose opere di autori classici e contemporanei.