BEPPE SEVERGNINI<br>LA VITA E’ UN VIAGGIO

BEPPE SEVERGNINI
LA VITA E’ UN VIAGGIO

BEPPE SEVERGNINI<br>LA VITA E’ UN VIAGGIO
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liberamente tratto da “La vita è un viaggio” e “Italiani di domani” di Beppe Severgnini con Beppe Severgnini e Marta Isabella Rizi

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LA STORIA       

Due viaggiatori, un professionista cinquantenne (Severgnini) e un’attrice ventottenne(Rizi), si incontrano per caso nell’aeroporto di Lisbona, dove restano bloccati tutta una notte in seguito alla cancellazione dei voli.

Non si conoscono. L’aeroporto è deserto. All’inizio si studiano, forse diffidano l’uno dell’altra. Entrambi a un bivio della loro vita, devono prendere decisioni fondamentali sul futuro. Lui è sarcastico e paternalista, a tratti pedante. Lei ingenua, esasperata, stanca dell’Italia e dell’Europa che s’appresta a lasciare per trasferirsi in Brasile. Lui spiega, lei ascolta. Lei chiede, lui risponde. Lui consiglia, lei sbuffa.

Poi l’intimità forzata cambia i rapporti. Lentamente i due viaggiatori notturni capiscono di potersi aiutare a vicenda. Cominciano ad ascoltare, non solo a parlare. Ragionano di talento e tenacia, tempismo e tenerezza, paternità e incoraggiamento. Discutono di libri, film e canzoni, ricordando i personaggi, le parole e le storie, e cosa hanno significato per loro. Scoprono che aver paura – nella vita privata, nel lavoro – è inevitabile. Riflettono su brevità e precisione, qualità indispensabili in questi tempi affollati, e dell’importanza di trovare guide e punti di riferimento.

Il tempo scorre, la notte passa. Finché arriva l’alba, l’aeroporto riapre. È il momento di partire: ognuno per la propria destinazione, forse diversa da quella che aveva immaginato. Una notte cambia molte cose, a tutte le età.

C’è una terza persona sul palcoscenico, un’altra viaggiatrice bloccata in aeroporto: Elisabetta Spada, in arte Kiss & Drive. La giovane donna, attenta e silenziosa, riempirà l’attesa con la sua chitarra e le sue canzoni. Una punteggiatura musicale al sorprendente racconto che si svolge davanti ai suoi occhi, e a quelli del pubblico.

I PROTAGONISTI

Beppe Severgnini è editorialista del “Corriere della Sera” e opinion writer per “The New York Times”. Autore di 15 libri, esordisce come autore teatrale e attore con “La vita è un viaggio”. È la prima volta che un giornalista italiano in attività porta sul palcoscenico un personaggio.

Marta Isabella Rizi è condirettrice artistica della compagnia teatrale “Flying Cloud”. Formatasi all’accademia di Londra East15, recita Fra l’Italia e l’Inghilterra.

LA RECENSIONE

Beppe Severgninini è una di quelle persone che cerca sempre di reinventarsi, di tenersi in

costante aggiornamento con il mondo; in poche parole, è l’uomo che ha finalmente capito quali cambiamenti comporti la modernità. E’ proprio per questo che, dopo aver sperimentato nella modalità delle sue forme di comunicazione la via più contemporanea e attuale di trasmissione di idee, immagini e parole mediante i social network, decide di approdare all’universo teatrale: a lui va il merito di aver compreso il significato reale della funzione del teatro, il valore ontologico che esso pone in atto nella trasmissione delle idee.

Ma dal Severgnini non c’è da aspettarsi uno di quei spettacoli boriosi e annoianti dove il giornalista esegue interminabili reading fino a rendere il pubblico ormai passiva altera pars, soggetto con il quale vuole solo monologare e tenere lectio stantie e zeppe di retorica: “La vita è un viaggio” è uno spettacolo giovane, dinamico; grazie non solo alla presenza sul palcoscenico della giovane Marta Isabella Rizi, nel ruolo della giovane attrice esasperata e stanca di trovare risposte dalla vita, e dalla dolcissima voce e chitarra di Kiss&Drive, che firma le melodie della mise, ma anche e soprattutto dalla capacità di Severgnini di non apparire mai out-dated, inappropriato, nel trattare argomenti di modernità. Ci si aspetterebbe da un cinquantenne di vedere i tempi moderni come un unicum di negatività e di rimpianti di un passato ormai lontano, ma l’atteggiamento di Severgnini stupisce e lo rende meritevole di elogi: lo scrittore vede nel continuo cambiamento dei tempi la bellezza della vita, e soprattutto comprende che i giovani non sono un inutile fardello che gli italiani devono sostenere, bensì rappresentano l’orgoglio della nostra italianità.

Nel dialogo con l’attrice ventottenne ricorda le quattro “T” che sono necessarie per avere successonella vita: Talento, Tenacia, Tempismo e Tolleranza. Lui spiega, lei ascolta. Lei chiede, lui risponde.

Lui consiglia, lei sbuffa. Ma alla fine, al momento di partire, dopo aver trascorso insieme una notte nell’aeroporto di Lisbona a causa della cancellazione di tutti i voli, entrambi ripartono, sì, ma decidendo di prendere rotte differenti da quelle che avevano in programma prima del loro dialogo. Entrambi ne escono arricchiti, aiutati dal dialogo con l’altro.

L’omonimo testo da cui è tratto lo spettacol- La vita è un viaggio, per l’appuntO- è una drammaturgia pregiata a cui Severgnini riesce ad attaccare nella performance anche elementi di attualità che di certo non risalgono alla stesura del libro: Severgnini tira in ballo il Giubileo del Papa, le manovre di Renzi e tematiche sociali a cui egli dimostra non solo di essere passivamente informato, bensì direttamente interessato (…).

Francesco Gaudiosi, teatrocultnews.it