GIL SHOHAT “DHARMA”<br>MUSICHE DI G. SHOHAT PER VOCI E ORCHESTRA

GIL SHOHAT “DHARMA”
MUSICHE DI G. SHOHAT PER VOCI E ORCHESTRA

GIL SHOHAT “DHARMA”<br>MUSICHE DI G. SHOHAT PER VOCI E ORCHESTRA
Informazioni

HADAR ATARI soprano
MIRA AWAD mezzosoprano
BRACHA KOL mezzosoprano
RAZIEL MAHATZRI mandolino
ADIEL SHMIT violoncello
JONA ZUR primo violino
YUGIN POVOLOVSKI secondo violino
AMOS BOASSON viola
HAYA YOSHA contrabbasso
GITIT BOASSON arpa
DANIEL SOLOMONOV percussioni
MICHAEL ZARTSEKEL pianoforte
GIL SHOAT direttore

Informazioni

Il termine sanscrito Dharma nelle religioni dell’Asia orientale riveste diversi significati e accezioni: Dharma è la legge fondamentale, esistenziale, fisica e spirituale di ordine universale, di armonia tra il creato e l’essenza più profonda della realtà.

Dharma conduce l’uomo a più alte verità attraverso un comportamento etico permeato di integrità e di giustizia. Dharma è uno dei fondamenti della filosofia del Buddismo e dell’Induismo, ma è importante per tutte le religioni e le fedi.

La parola è utilizzata nella maggior parte delle filosofie religiose o religioni originarie dell’India, e la radice da cui deriva ha il significato di ‘fondamento della realtà’, ‘verità’, ‘obbligo morale’, ‘dovere’ ‘legge’ e altri significati analoghi: in altre parole la radice da cui la parola Dharma deriva indica “ciò che sostiene la nostra esistenza”.

Dal punto di vista estetico, Dharma si sforza di costruire un dialogo tra gli stati spirituali supremi dell’Essere, al di là del tangibile, oltre la vita e la morte, al di là delle categorie di tempo e spazio.

Dopo oltre vent’anni dedicati a comporre musiche da concerto, Gil Shohat presenta un brano musicale di ampio respiro, che unisce generi contemporanei in dialogo con le tradizioni musicali del mondo: il pezzo è scritto per tre cantanti, un ensemble di archi, percussioni, pianoforte, mandolino, e arpa. La raccolta di scritti che compongono la composizione, scelti con cura da Shohat, offre una sorta di viaggio attraverso la poesia mesopotamica, versetti della Bibbia e altri antichi testi religiosi.

Compositore, direttore d’orchestra e pianista, Gil Shohat riscuote ovunque entusiastiche critiche e consensi di pubblico. Yedioth Aharonot, Ma’ariv e Ha’aretz, le più autorevoli testate israeliane, sono concordi nel definirlo “la più importante e influente personalità nel campo della musica classica in Israele”. Ha composto nove grandi sinfonie, dieci concerti per vari strumenti, tre opere e ancora Oratori, Cantate, numerosi brani vocali, dozzine di brani cameristici e per pianoforte, musical e spettacoli teatrali per bambini. La sua opera Alpha and Omega (2001), la più grande mai allestita in Israele, ha ricevuto esaltanti consensi. Protagonista della scena internazionale, si esibisce sia in qualità di direttore d’orchestra che di pianista. Sue composizioni sono state eseguite e/o commissionate, fra gli altri, da: Biennale di Venezia, Royal Palace Music Festival di Stoccolma, Cappella Amsterdam, Accademia dello Spettacolo di Hong Kong e da diversi festival internazionali: Hermitage, Roque d’Antheron, Ruhr Piano Festival, Jewish Music Festival di Londra, Israel Festival. Eminenti musicisti hanno eseguito le sue musiche: Gary Bertini, John Nelson, Mendi Rodan, Steven Sloane, Philippe Entremont , Shlomo Mintz. Fra le orchestre ricordiamo la Berlin Symphony, l’Orchestra dell’Opera di Roma, la St. Petersburg Hermitage Orchestra, la Bucarest Philharmonic, la Bangkok Symphony Orchestra e le maggiori orchestre israeliane.
La maggior parte delle sue opere è edita da Casa Ricordi, collaborazione che Shohat ha iniziato a 23 anni divenendo il più giovane artista nella storia della casa discografica. Nato in Israele nel 1973, a 12 anni già componeva ed eseguiva i suoi brani per pianoforte. The Nightingale and the Rose, la sua prima composizione per orchestra, gli è stata commissionata a 18 anni dalla Israel Chamber Orchestra. Laureato all’Israel Conservatory of Music e all’Accademia dell’Università di Tel Aviv, ha seguito corsi post-laurea all’Accademia Nazionale Santa Cecilia in Roma. Ha studiato con Alexander Goehr, Azio Corghi, Luciano Berio, Rachel Feinstein, Arie Vardi, Sergio Perticaroli e Maria Curcio.
Gil Shohat ha ricevuto svariati premi e riconoscimenti: dal Governo Italiano dal British Council, dalla Rubin Israel Music Academy, dalla Fondazione Culturale America-Israele. Nel 1998 il suo brano ha vinto il I Premio per la composizione all’Arthur Rubinstein International Society ed è divenuto il pezzo d’obbligo al Concorso Internazionale di Pianoforte Arthur Rubinstein. Docente all’Università di Tel Aviv e alla Israel Open University, è stato consulente musicale del prestigioso Israel Festival di Gerusalemme e direttore principale della Israel Chamber Orchestra.