PER UNA BIOGRAFIA DELLA FAME

PER UNA BIOGRAFIA DELLA FAME

PER UNA BIOGRAFIA DELLA FAME
Informazioni

liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Amélie Nothomb con Annagaia Marchioro

supervisione registica di Serena Sinigaglia

tratto dall’omonimo romanzo di Amélie Nothomb

di e con Annagaia Marchioro

illustrazioni di Anna Resmini

supervisione registica di Serena Sinigaglia

Le Brugole & Co

spettacolo vincitore del bando La città infinita-Anfiteatro Sud

premio Giovani realtà del teatro dell’Accademia d’arte drammatica Nico Pepe di Udine

Informazioni

Non si sa perché alcuni nascano affamati e altri sazi, è una lotteria. Se si nasce tra quegli strani eletti o quegli strani dannati, che non hanno sperimentato la fame, saremo tra quelle persone che non fondano la propria esistenza sulla mancanza.

Amélie Nothomb, Biografia della fame

LO SPETTACOLO

Uno spettacolo che parla di cioccolato e di desideri, di cibo e di ossessioni, di accettazione e di denutrizioni. Ispirato ad un romanzo di Amelie Nothomb di cui ruba i momenti più alti e la crudele ironia, per adattarli ad una storia più italiana e più personale, più comica. Una storia legata all’attrice che ne è anche autrice, che la racconta. Un percorso di formazione, dall’infanzia all’età adulta dove i piani biografici del romanzo scompaiono per diventare parte di una nuova storia. La fame è un paesaggio che ci accomuna tutti. In questo spettacolo abbiamo scelto il paesaggio visivo dell’illustratrice Anna Resmini, che sul palco accanto all’attrice accompagna il racconto, costruisce i personaggi e colora i luoghi interiori che vengono attraversati. La tecnica è quella del live-dripping, bastano un computer ed un proiettore che seguano la penna dell’illustratrice. Il segno da prima stilizzato deve aspettare la fine per diventare tratto libero, liberato. Come la storia che raccontiamo. La fame ovviamente non è solo di cibo ma di amore, di vita, di storie, di riconoscimento. La protagonista adora in particolare due cose: zucchero ed alcool. Il piacere assoluto e lo straniamento da sé. A quattro anni si sente Dio, e volteggia in giardino ubriaca. Ma quando a tredici anni il corpo si trasforma e avvampano i primi istinti erotici, non si riconosce più. Ed un giorno decide di smettere di mangiare.

Una storia come ce ne sono molte, perché riguarda l’accettazione di sé, dei propri limiti e del proprio destino. Una storia di guarigione allora, che senza avere la pretesa di insegnare qualcosa, chiede solo di essere ascoltata. Uno spettacolo dedicato a tutte quelle persone che non si sentono abbastanza belle, che non si sentono abbastanza amate, che non credono di bastarsi abbastanza per essere felici. Ed infine un lavoro necessario a far conoscere un testo da non perdere. Un romanzo che deve avere voce, soprattutto in teatro.

La storia di una ragazza che ha molta fame di amore di vita,

a 14 anni pesa quaranta chili e a 15 solo trentadue,

l’ unico cibo che la potrà salvare è il rispetto verso sé stessa.

Livia Grossi, Corriere della Sera

HANNO SCRITTO…

Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Amélie Nothomb, lo spettacolo è scritto dall’attrice che lo porta in scena, Annagaia Marchioro, che apre al proprio vissuto le parole della Nothomb e offre alla vicenda autobiografica narrata dalla scrittrice francese una dimensione universale, in cui ogni donna e ogni persona possa riconoscere un frammento di sé, della propria fame o della propria sazietà.

“Biografia della fame” è il racconto ironico, lieve e al tempo stesso drammatico, di un’esistenza famelica. Una donna ci racconta il suo rapporto con la fame: fin da bambina il cibo è la sua gioia, la sua divinità, la sua salvezza, la sua ossessione. La sua fame è una superfame: di zucchero, di cioccolato, di biscotti, ma soprattutto di amore e di vita, di storie e di riconoscimento. La protagonista di questa drammaturgia per attrice sola ci racconta la sua storia, una storia in cui la famiglia, la scuola, la scoperta dell’amore e dei dolori dell’adolescenza sono riletti sotto la grande lente d’ingrandimento dell’appetito. Un appetito sconfinato che serve a colmare i vuoti. Un appetito che lei stessa cerca di uccidere, scegliendo di imporre al suo corpo, diventato estraneo e nemico, l’anoressia, di cui si ammala a quattordici anni, e dalla quale si salva, dopo due anni di sofferenza fisica e mentale, anche grazie al desiderio di cercare altrove, nella scrittura e nella passione, nell’amore e, più in generale, nella semplicità della vita stessa, un nuovo sfogo alla sua fame.Il monologo è coadiuvato, nello svolgersi del racconto, dalle immagini disegnate dal vivo dell’illustratrice Anna Resmini, che crea, intorno e in relazione al corpo dell’attrice, un universo poetico, ludico e significante, abitato da segni essenziali che svelano, spiegano, supportano, il vissuto interiore della protagonista, trasformando il monologo in un dialogo tra il corpo e l’anima, l’io e l’inconscio.

“Biografia della fame” non è solo una storia di cibo, di vuoti da trasformare in pieni: è la storia dell’amore più difficile, quello che ognuno deve a se stesso, un amore così difficile da imparare e comunicare.

Uno spettacolo per parlare di una malattia attuale. Per raccontare una guarigione. Uno spettacolo dedicato a tutte quelle donne che non si sentono abbastanza belle, abbastanza amate, che non credono di bastarsi abbastanza per essere felici. Uno spettacolo adatto a tutti quegli uomini che vogliono capire qualcosa delle donne che hanno accanto. Ed infine un lavoro necessario a far conoscere un testo da non perdere. Un romanzo che deve avere voce, soprattutto in teatro.

www.teatripermilano.it

LE BRUGOLE

La Compagnia Le Brugole & Co. nasce nel dicembre 2009, ed è composta da due attrici e due autrici. Nel tempo si aggiungono alla compagnia altri attori, registi, illustratori e operatori. Con il nostro primo spettacolo “Metafisica dell’amore”, nel 2011 abbiamo vinto il Premio Scintille al Festival di Asti e abbiamo inziato a circuitare in teatri, festival e spazi non convenzionali. Nel 2012 è nato il nostro secondo spettacolo “Boston Marriage” con la regia di Vittorio Borsari. Nel 2014 ha debuttato la terza produzione “Diario di una donna diversamente etero” con la drammaturgia di Giovanna Donini e la regia di Paola Galassi.

Nel 2015 nasce “Biografia della fame” da una idea di Annagaia Marchioro e dal libro di Amélie Nothomb

ANNAGAIA MARCHIORO

Nasce a Padova, nel 1983, e si diploma come attrice alla Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2009. Da allora inizia ad occuparsi di cabaret a Zelig e parallelamente continua a lavorare in teatro. Lavora con Andreè Ruth Shammah al teatro Franco Parenti, Mimmo Sorrentino al teatro Crt di Milano e con Aslico, Teatro Sociale di Como. Nel 2012 lavora per Emilia Romagna Teatro Fondazione a uno spettacolo di Andrea De Rosa e con la regia di Serena Sinigaglia nel 2014 è in scena al Teatro Ringhiera di Milano.

ANNA RESMINI

Si laurea in Storia dell’arte all’ Università Statale di Milano dove successivamente si specializza in Filosofia estetica. Parallelamente coltiva la sua passione per l’illustrazione formandosi con Stefano Ricci, Pablo Auladell, Brad Holland, Natalie Ascencios. Frequenta il corso professionale d’illustrazione presso la School of Visual Art (SVA) di New York. Nel 2013 i suoi lavori vengono selezionati alla Fiera del libro per Ragazzi di Bologna. Ad oggi collabora con diverse realtà in Italia e all’estero, editoriali e non, tra cui Allia Editions (Parigi), Touring Editore e Corriere della Sera.