Presentata la programmazione 2023/2024

Presentata la programmazione 2023/2024

PORDENONE – Presentata ieri nel corso di una conferenza stampa – alla presenza del Presidente Giovanni Lessio, il Sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani, i consulenti artistici Claudia Cannella, per la Prosa, e Roberto Prosseda per la Musica, oltre al saluto del Vicepresidente e Assessore alla Cultura Mario Anzil – la Programmazione 2023/2024 del Teatro Verdi di Pordenone, che ancora si distingue per progettualità, qualità e originalità delle proposte. Con quarantaquattro recite tra teatro, musica e danza – che rappresentano solo una parte di tutto quello che vedremo sul palcoscenico del Verdi tra concerti in esclusiva, grandi protagonisti della scena teatrale, spettacoli per i più piccoli ed eccellenze della danza internazionale –il Verdi conferma la vocazione di un Teatro capace di esprimere progetti originali uniti ad elementi di eccezionalità artistica e culturale.

«Anche quest’anno, più che una Stagione tradizionale il Teatro pordenonese si fa protagonista di una programmazione che, senza soluzione di continuità, raccoglie il testimone degli eventi estivi per condurre gli spettatori – adulti, giovani e giovanissimi – fino alla prossima estate, tra immancabili classici e Nuove Scritture in ambito teatrale, nel cartellonefirmato dalla consulente Prosa Claudia Cannella, e la grande Musica pensata per il Verdi dal nuovo consulente musicale Roberto Prosseda, che “debutta” alla guida del settore musicale con una proposta nel segno dell’eccellenza artistica e della fruibilità. A questi si uniscono sorprendenti proposte di danza, dove spiccano compagini ed Etoiles di assoluto livello mondiale», spiega il Presidente Giovanni Lessio.

A precedere l’apertura ufficiale del cartellone – che partirà il prossimo 22 ottobre per proseguire fino al 1^ giugno 2024 – sarà il concerto-evento aperto a tutta la cittadinanza che il Teatro Verdi e il pianista Maurizio Baglini hanno programmato per mercoledì 27 settembre.

«Il Teatro Verdi rappresenta simbolicamente il punto d’incontro in cui si riconosce tutta una comunità», ribadisce il Presidente Lessio. «Un Teatro aperto a nuove sperimentazioni, oltre che a rappresentare con forza le problematiche di più attuali del nostro tempo, aperto ad una continua formazione e all’arricchimento culturale della popolazione, dalla più giovane a quella più matura, aperto sempre a nuove collaborazioni, aperto in tutti i suoi spazi, in tutte le stagioni dell’anno, aperto a nuovi linguaggi e a scandagliare i nuovi scenari in evoluzione».

«Si apre una nuova stagione straordinaria al Teatro Verdi, ulteriore conferma di un’offerta culturale di altissimo livello capace di soddisfare i gusti di tutti: teatro, musica e danza, tra classico e sperimentazione” ha sottolineato il Sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani. “Un ventaglio ricco di proposte che sapranno attrarre in città tanti appassionati e che consentiranno a Pordenone di mostrarsi ancora una volta come città accogliente, caratterizzata per i suoi tanti eventi e le sue proposte culturali, oltre che turistiche ed enogastronomiche. Insomma, una città sempre più europea e internazionale, in grado di prendere per mano ogni suo visitatore e di farlo sentire a casa».

Il Vicepresidente regionale e Assessore alla cultura Mario Anzil ha espresso il suo apprezzamento attraverso un messaggio scritto. «Desidero esprimere la mia profonda gratitudine per l’eccezionale lavoro che avete da sempre svolto nel mantenere il Teatro Verdi di Pordenone all’avanguardia e originale”, ha rilevato Anzil. “Il vostro costante impegno nell’offrire spettacoli di alta qualità, l’attenzione speciale dedicata al giovane pubblico e la diversificazione del programma, che spazia dalle prime internazionali ai protagonisti di grande rilievo nella musica, nella danza e nella prosa, contribuisce fortemente all’arricchimento della vita culturale della vostra città e della nostra regione».

Alla Musica sono affidati tanto l’avvio ufficiale che la chiusura del cartellone, a partire da domenica 22 ottobre, quando giungerà per la prima volta a Pordenone una delle orchestre più importanti del mondo, la Budapest Festival Orchestra diretta da Iván Fischer, che si cimenterà nel concerto inaugurale con un repertorio di compositori di “musica degenerata” (Entartete Musik), ossia di musiche che erano state vietate durante il Nazismo. Il programma, eseguito dall’orchestra per la prima volta in Italia, consentirà di scoprire brani e compositori di rarissimo ascolto, come Schulhoff, Hindemith ed Eisler, e di ri-scoprire le celebri Song di Kurt Weill con due solisti d’eccezione: il soprano Nora Fischer e il violista Maxim Rysanov. A suggellare il cartellone in abbonamento un vero e proprio evento, con l’arrivo al Verdi di Kirill Petrenko, Direttore principale dei Berliner Philharmoniker dal 2019, considerato uno dei massimi direttori d’orchestra in attività. Al Teatro pordenonese dirigerà il 1^ giugno 2024 la GMJO su la Quinta di Bruckner, monumento del sinfonismo tardo romantico: sarà la prima tappa del tour internazionale primaverile della principale orchestra giovanile al mondo, che poi toccherà le maggiori capitali musicali europee.

«La “cultura” non è solo qualcosa che si fruisce quando si ascolta un concerto o si legge un libro, ma è ciò che rimane in noi dopo quel momento iniziale», spiega Roberto Prosseda. «Ho concepito il programma musicale proprio pensando a cosa rimarrà in noi ascoltatori dopo essere usciti dal Teatro. Per questo, oltre all’altissima qualità delle orchestre, delle compagnie di danza e dei solisti invitati, ho pensato a come ogni evento possa arrivare al cuore del pubblico». Scorrendo il programma musicale, si nota una proposta particolarmente varia, che alterna repertori, stili, formate organici diversi e complementari.

Spiccano eccelsi protagonisti della musica mondiale ed esecuzioni che arrivano a Pordenone anche per la prima volta in assoluto.

Domenica 26 novembre la Chamber Orchestra of Europe, una delle orchestre più blasonate e prestigiose nel panorama mondiale, sarà per la prima volta a Pordenone diretta da Antonio Pappano con Beatrice Rana al pianoforte nel Concerto di Schumann. Una prima volta a Pordenone anche per l’esecuzione della grande Alpensinfonie di Strauss, affidata all’Armenian Philharmonic Orchestra diretta da Eduard Topchjan, che l’11 dicembre festeggerà così la “Giornata internazionale della Montagna”, con un programma comprendente anche il Concerto per violino di Aram Khachaturian (con Anush Nikogosyan solista), in continuità con il “Progetto Montagna” promosso dal Verdi. Ancora, applaudiremo venerdì 19 gennaio il grande violinista Roby Lakatos, definito dal Daily Telegraph “Il re dei violinisti”. Leggendario violinista zigano, Lakatos non è solo un virtuoso da brividi, ma anche un musicista di straordinaria versatilità stilistica che sfugge a qualsiasi definizione, muovendosi con agilità tra sonorità zigane, classiche fino ad improvvisazioni jazz, oltre che compositore e arrangiatore. Con lui sul palco del Verdi anche il violinista di fama mondiale Michael Guttman. Atteso il 20 marzo uno dei massimi capolavori sacri di Johann Sebastian Bach, la Messa in Si minore, eseguita da una compagine di primissimo rango, la Barockorchester und Kammerchor Stuttgart sotto la direzione di Frieder Bernius. Per la prima volta a Pordenone anche uno dei massimi tenori del nostro tempo, Ian Bostridge, sul palco il 7 aprile assieme alla Cappella Neapolitana di Antonio Florio su un programma imperniato sulla grande vocalità del Barocco italiano (musiche di Vivaldi, Stradella, Cavalli, Legrenzi).

Parlando di commistioni di stili e generi, una menzione del tutto speciale per il vincitore della nuova edizione del Premio Pordenone Musica che quest’anno sarà assegnato a Elio, che sorprenderà il pubblico con un recital in programma il 22 dicembre in cui canterà e racconterà il repertorio vocale, da Mozart a Weill/Brecht, in un percorso del tutto insolito, arrivando anche alla musica contemporanea di Luca Lombardi e a quella tradizionale giapponese. Titolo del concerto “Largo al factotum” dove la sua voce da baritono sarà accompagnata dal pianoforte di Roberto Prosseda. Elio ha da molti anni una “seconda vita”, parallela a quella che lo ha reso famoso assieme al suo Gruppo “Elio e le storie tese”, e che lo porta a cantare repertorio classico (operistico e da camera), con l’idea di far conoscere la musica cosiddetta “classica” anche a chi normalmente non la ascolta. Non è nuovo a “incursioni” nei grandi Teatri, essendosi già esibito per l’Accademia di Santa Cecilia e al Teatro alla Scala in progetti di musica del Novecento. Nel recital presentato, per la prima volta in Friuli, Elio e Roberto Prosseda rileggono con ironia anche la ritualità del “concerto” di musica classica, creando una sorta di “concerto al quadrato”, in cui i gesti e i comportamenti tradizionali del concerto sono a loro volta oggetto di rilettura ironica e disincantata.

Anche le proposte di Danza della programmazione 2023/2024 puntano su una assoluta eccellenza e peculiarità di offerta, con tre appuntamenti esclusivi a partire, sabato 10 febbraio, dalla presenza della Carolyn Carlson Dance Company che arriverà a Pordenone con The Tree, l’ultima grande coreografia di Carolyn Carlson: realizzata nel 2021, rappresenta una poetica riflessione sull’umanità e sulla natura, una produzione di sublime livello artistico e multimediale, ideata per nove danzatori. Attesa, poi, a Pordenone (lunedì 22 aprile) la nuova creazione del coreografo e danzatore Hervé Koubi per la compagnia che porta il suo nome. Sol Invictus si profila come uno spettacolo coinvolgente dove uno dei massimi ballerini di oggi esprime la sua personalissima e profonda riflessione sul rapporto tra bene e male, tra vita e morte, in un lavoro visionario e di grande energia. Lunedì 13 maggio è la volta di Fondazione nazionale della Danza / Aterballetto che presenta un trittico di coreografie: Yeled, su coreografia e musica del pluripremiato danzatore e coreografo israeliano Eyal Dadon, una nuova creazione firmata da Iratxe Ansa e Igor Bacovich e Secus di Ohad Naharin.

Il cartellone teatrale riprende alcune linee guida della passata programmazione, sempre firmata da Claudia Cannella: un teatro di regia fortemente autoriale, che coinvolge nomi di spicco della “generazione di mezzo” della scena italiana (Antonio Latella, Leo Muscato, Filippo Dini, Massimo Popolizio, Serena Sinigaglia, Veronica Cruciani fino a Mattia Torre), grandi interpreti e riletture innovative di testi classici (come nel caso d Paolo Rossi che rivisita  a suo modo Pirandello, ma anche testi di Goldoni, Gogol, Euripide) e contemporanei (Tracy Letts, Neil Simon, Orson Welles, Pablo Remón) in un’equilibrata alternanza di generi, con spettacoli prodotti dai più prestigiosi Teatri italiani. «Una programmazione che attraversa i secoli», spiega la consulente artistica, «con drammi e commedie affidati a registi e interpreti di grande personalità in ideale continuità con la passata stagione. In scena grandi produzioni dei più importanti Teatri italiani, in cui, come un fiume carsico, appare a più riprese il tema del “teatro nel teatro” come specchio di splendori e miserie della nostra esistenza. Grandi temi di impegno sociale e civile (maternità, eutanasia, mafia), di recupero e cura della memoria, della follia come forma sublime d’arte saranno invece al centro della sezione “Nuove Scritture”». Spiccano in scena alcuni dei nomi più amati del teatro italiano, così come i più apprezzati interpreti di nuova generazione. Attesi a Pordenone, tra gli altri, Sonia Bergamasco, Rocco Papaleo, Anna Bonaiuto, Umberto Orsini, Franco Branciaroli, Elio De Capitani, Silvio Orlando, Mario Perrotta ma anche Stefano Massini, Anna Della Rosa, Massimiliano Speziani, Tindaro Granata, César Brie.

Apertura della programmazione Prosa venerdì 27 ottobre: ritornano a Pordenone, dopo il grande successo di Chi ha paura di Virginia Woolf? il maestro indiscusso della regia italiana ed europea Antonio Latella e l’attrice Sonia Bergamasco, rispettivamente regista e protagonista della goldoniana La locandiera. Un sodalizio artistico che si rinnova e si misura con un grande classico in una delle produzioni più attese della stagione italiana. Il 21 novembre è la volta di uno dei più grandi capolavori della drammaturgia russa, L’ispettore generale di Nikolaj Gogol: una commedia satirica tragicamente attuale che, in questa nuova edizione diretta da Leo Muscato, vede protagonista Rocco Papaleo, con la sua maschera stralunata da uomo qualunque che l’occasione trasforma in piccolo truffatore.

Dicembre si apre con Paolo Rossi, (2, 3, 4 dicembre) con il suo nuovissimo Da questa sera si recita a soggetto!, dalla celeberrima commedia di Pirandello, parte della trilogia del “teatro nel teatro”, che rivoluzionò la tradizione scenica: e proprio il teatro nel teatro ben si addice alla geniale follia di Rossi che non mancherà di coinvolgere il pubblico facendolo diventare vero protagonista. Il nuovo anno si apre per la programmazione teatrale (10 e 11 gennaio) su un altro ritorno, questa volta tematico, è quello riguardante luci e ombre del sogno americano con Agosto a Osage County diretto da Filippo Dini, di cui molti ricorderanno il film con Meryl Streep e Julia Roberts (I segreti di Osage County). Tra gli interpreti di questa commedia coinvolgente che indaga complesse dinamiche famigliari, lo stesso Dini e Anna Bonaiuto. Una commedia inossidabile riporta a Pordenone il 14 e 15 febbraio due impareggiabili mattatori delle nostre scene: Franco Branciaroli e Umberto Orsini, sono I ragazzi irresistibili di Neil Simon. Scritta nel 1972 la commedia diviene pochi anni dopo film cult con Walter Matthau e George Burns, nei panni di Willy e Al, due anziani artisti di varietà. In questo omaggio al mondo degli attori, alle loro piccole e deliziose manie e tragiche miserie, li affianca la regia di Massimo Popolizio che ritrova due compagni di strada con cui ha già condiviso tante esperienze teatrali. Ancora nel segno dei grandi ritorni anche lo spettacolo in scena il 5 e il 6 marzo: il Teatro dell’Elfo dopo aver conquistato il pubblico con un fascinoso Edipo re, propone adesso Moby Dick alla prova di Orson Welles. Elio De Capitani è regista e interprete di uno spettacolo che rivela la potenza scenica di Welles drammaturgo: un testo inedito in Italia sullo scontro, titanico e insensato, tra uomo e natura. In scena una compagine di dieci attori dove spicca anche il friulano Massimo Somaglino. Atteso ritorno anche per una delle attrici più quotate della nuova scena italiana: Arianna Scommegna – già al Verdi con La Molli e Utøya nella passata stagione – è protagonista con altre sei attrici, di Supplici di Euripide (martedì 26 e mercoledì 27 marzo). Un formidabile cast tutto al femminile sotto la guida di Serena Sinigaglia: la sua regia argomenta con lucida empatia un tema attualissimo, come l’incapacità dell’uomo di interrompere la follia della guerra e la fragilità delle democrazie antiche e moderne. Lo spettacolo ha vinto il Premio Anct 2022 e il Premio Hystrio-Twister 2023.

Dopo il debutto estivo al Festival di Spoleto, Silvio Orlando porta, in esclusiva, in Italia il testo di Pablo Remón, autore di spicco della drammaturgia contemporanea spagnola. Ciarlatani (a Pordenone il 15 e 16 aprile) racconta la storia di due personaggi legati al mondo del cinema e del teatro. Una satira pungente ma anche una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo, dentro e fuori la finzione. Domenica 5 maggio una “serata d’autore” con Stefano Massini, uno dei più popolari e coinvolgenti affabulatori della scena teatrale e televisiva italiana. Ne L’alfabeto delle emozioni, Massini – scrittore, drammaturgo e one-man-show, noto anche per i suoi racconti in tv del giovedì sera a Piazzapulita – affronta un viaggio al tempo stesso profondo e ironico nel labirinto del nostro sentire e sentirci. Ancora, sul fronte della drammaturgia contemporanea, arriva al Teatro Verdi, 456 di un autore che ha firmato impareggiabili successi al cinema, in teatro e televisione (tra tutti Boris), Mattia Torre, scomparso prematuramente nel 2019. Con la sua penna caustica e intelligente, Torre ha saputo tratteggiare un ritratto di famiglia in un interno divertente e ironico, ma anche tragico e drammaticamente attuale.

Letteratura, memoria, poesia, impegno civile, e arte sono invece le parole chiave dei cinque titoli che compongono la sezione Nuove Scritture, a partire da Accabadora (6 novembre) tratto dal bellissimo e celebre romanzo di Michela Murgia, un racconto di insita teatralità e bruciante attualità nell’affrontare un tema dibattuto come l’eutanasia, La drammaturgia è firmata da Carlotta Corradi che nella riduzione teatrale parte dal punto di vista di Maria, figlia adottiva dell’accabadora Bonaria Urrai. A interpretarla è Anna Della Rosa, una delle attrici più in vista della scena italiana, diretta qui dalla mano esperta della regista Veronica Cruciani. Il 25 gennaio la scena è per Massimiliano Speziani con Il memorioso, su storie tratte dai libri di Gabriele Nissim Il Tribunale del Bene e La Bontà insensata da cui Paola Bigatto e lo stesso Speziani hanno ricavato un piccolo gioiello che regala al pubblico l’emozione di scoprire che ogni uomo può essere un Giusto e che nulla è più eroico del salvare una vita messa in pericolo dalla follia di altri uomini. Poetica (in scena il 23 febbraio) è lo spettacolo che Tindaro Granata ha tratto dalle poesie di Franco Arminio, poeta e paesologo. Una mappa “umanografica” dei paesi italiani, un viaggio alla scoperta di luoghi che conservano la memoria della gente che li ha abitati: Granata e i suoi attori affrontano con sensibilità un tema quanto mai attuale come lo spopolamento dei borghi e l’abbandono dei “paesaggi” dell’anima. Nel tempo che ci resta è l’emozionante spettacolo di teatro civile firmato dall’attore e drammaturgo argentino César Brie (13 marzo). In un “non luogo” si incontrano le anime di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e Agnese Piraino Leto. Fra loro anche Tommaso Buscetta, il più celebre pentito di “Cosa Nostra”. Ciascuno, a suo modo, ripercorre gli anni bui delle stragi, delle collusioni Stato-mafia, del maxi processo di Palermo. Nel pluripremiato Un bès – Antonio Ligabue (Premio Ubu 2013 come Miglior attore protagonista, Premio Hystrio-Twister 2014 come Miglior spettacolo dell’anno a giudizio del pubblico, Premio Ubu 2015 come Miglior progetto artistico e organizzativo, Premio della Critica/Associazione Nazionale Critici di Teatro 2015) l’attore affabulatore e regista Mario Perrotta dà vita a una straordinaria performance che ben tratteggia il genio incompreso, ma soprattutto l’infelicità di un uomo portatore di una diversità spiazzante. Solo in scena, Perrotta è Ligabue, ne incarna la solitudine, lo stare ai margini e l’anima lacerata da quell’urgenza d’affetto sempre disattesa (11 aprile).

Quattro, poi, gli appuntamenti con “Anni Verdi” dedicati, alla domenica pomeriggio, ai giovani spettatori di domani. In scena fiabe antiche e moderne per condividere la magia del teatro in famiglia.

A queste proposte, non mancheranno di aggiungersi altri appuntamenti spettacolari nel corso dell’anno, allestiti nell’ambito di progetti speciali, appositamente ideati da e per il Verdi.

Campagna abbonamenti:
le conferme degli abbonamenti potranno essere fatte a partire da martedì 5 settembre. Si proseguirà dal 25 settembre con le nuove sottoscrizioni. Apertura delle prevendite per i singoli biglietti dal 3 ottobre.

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  • dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.00
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